Migranti: zia Aylan, Ue apra le porte all'accoglienza
"Non ci sono parole per esprimere i miei sentimenti, non voglio che questo succeda a nessuna famiglia, mai". Fatima Kurdi, zia del piccolo Aylan, si emoziona mentre ricorda come suo fratello, il padre del bambino morto arrivando sulle coste greche, sia "stato costretto ad abbandonare il paese" e quindi la Turchia, "perche' non c'erano alternative". Per questo, afferma Fatima di fronte al Wall of Welcome, una parete dipinta di tre metri montata a pochi metri dalla sede del Consiglio Ue dalla ONG Avaaz, "spero che la Ue si metta d'accordo per un piano per far arrivare i rifugiati in maniera sicura e che lo mettano in atto: abbiamo bisogno di azioni, di unire le nostre mani". Passano pochi minuti e il muro diventa lo sfondo per un'installazione: compare un uomo con la maschera del premier ungherese Viktor Orban, tra le mani filo spinato e un piccolo cavallo di frisia a stendere un muro in miniatura. Prima di lui erano entrati in scena altri performer travestiti da Francois Hollande, David Cameron ed Angela Merkel, ognuno con in mano la prima pagina di un giornale, sui fogli tragedie di migranti. La Merkel estrae delle tenaglie e prova a rompere il muro di Orban, senza riuscirci e quindi ad aprire la porta della Ue, di fronte alla passivita' di Hollande e Cameron, ma ancora una volta il premier ungherese la blocca. "Siamo qui a Bruxelles", spiega Luis Morago, capocampagna di Aveez, "per portare 1,2 milioni di firme di cittadini europei che chiedono che la Ue si doti di una politica comune di accoglienza per i rifugiati". "Il meeting di oggi - continua - e' una battaglia tra due Europe: chi difende i valori di solidarieta' e chi vuole spargere sentimenti di odio, oggi si decide da che parte vuole stare l'Europa".