Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 12 Aprile 2018
Viaggio ad Arquata per dare un sostegno
La trasferta degli studenti della secondaria di Teglio, dell’Agrario di Sondrio e il Coro Fumasoni. «Abbiamo portato un po’ di sollievo a una popolazione travolta dal terremoto come noi lo fummo con l’alluvione».
Resterà scolpita nella mente e nel cuore di tutti i 54 partecipanti la trasferta da Tresenda di Teglio ad Arquata Del Tronto, località colpita due anni fa da un tremendo terremoto. Lo scopo della visita ad Arquata è stato quello di portare in questo luogo provato dalla distruzione e dai lutti una ventata di ottimismo, fiducia e solidarietà da parte di chi a sua volta ha dovuto subire un evento calamitoso, l’alluvione del 1987.
I testimonial di questi sentimenti sono stati gli alunni della seconda media di Teglio e studenti dell’Istituto agrario di Sondrio, il coro “Giovani cantori Giuseppe Fumasoni” insieme al dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Teglio e dell’agrario, Maurizio Gianola, e alcune famiglie. I cantori hanno fatto sentire le loro voci, gli alunni di Teglio hanno portato la loro esperienza nel valorizzare i beni ambientali e architettonici presenti sul territorio (palazzo Besta e il Castello con annessa pineta di Teglio) mentre gli studenti del Piazzi hanno aiutato gli abitanti di Arquata a non sentirsi così soli in mezzo alle difficoltà. «Il senso dell’iniziativa - afferma Gianola - è stato proprio questo: creare un ponte di musica e solidarietà tra due realtà colpite da eventi calamitosi: la provincia di Sondrio dall’alluvione e Arquata dal terremoto». La domanda, scaturita da parte del sindaco di questo paese asserragliato sulla montagna, è stata perché i valtellinesi abbiano scelto proprio Arquata, a fronte di altri paesi molto più rinomati come Amatrice e Norcia, per la loro iniziativa.
«Una sera stavo guardando la televisione ed hanno parlato del terremoto - ha risposto Alfredo Fontana, fondatore del coro -, mostrando alcune immagini proprio di Arquata. Ho visto i bambini della scuola che stavano in tende a fare lezione, perché la scuola era crollata. È nata subito l’idea di portare a quei ragazzi la solidarietà sotto forma di un concerto del coro dei Giovani cantori di Berbenno, perché la gioia e la musica diventano veicoli di un momento di serenità da condividere». Con l’assenso di Michele Franzina, direttore del coro, il coro si è rivolto a Gianola per costruire una trasferta ancor più carica di significato.
Ad accompagnare i tre gruppi c’erano il professor Mazzoleni per i ragazzi di Teglio, alcune mamme dei bambini più piccoli del coro e i promotori della trasferta. Tutto il viaggio è servito per affinare le canzoni, per riflettere sullo scopo della visita e si fantasticava su come sarebbero state le immagini di un terremoto.
«Giunti ad Arquata, le nostre domande hanno trovato una risposta, tanto drammatica quanto inaspettata - prosegue il dirigente che dà voce ai pensieri dei suoi studenti -. Da un lato c’erano le villette monofamiliari, prefabbricate, con improbabili colori pastello, simbolo della solidarietà e della ricostruzione, che occupavano un’area piena di macerie e sassi, circondata da case crollate, dove non si vedeva anima viva. Ovunque c’era silenzio, la strada si inerpicava in una valle con moltissimi tornanti poi improvvisamente due costruzioni, anch’esse prefabbricate, che erano la scuola e l’Agorà (nell’antica Grecia luogo di incontro). Qui l’incontro con la dirigente scolastica, Patrizia Palanca, che era venuta a Sondrio in occasione dell’apertura dell’anno scolastico scorso alla presenza del presidente della Repubblica. Forti le emozioni proseguite durante l’incontro con la popolazione di Arquata, dove si è tenuto il nostro breve ma intenso spettacolo. Fatti i quattro chilometri che ci dividevano da questo capannone, si sono finalmente viste delle persone, quasi meravigliate di vedere un pullman fermarsi da loro».
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