Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 15 Settembre 2016
Vanna va in pensione La sua vita dedicata
a vaccinare i bambini
Bormio: un’istituzione per generazioni dell’Alta Valle . All’iniezione cantava per non far piangere i piccoli. Era anche l’infermiera della profilassi per viaggi esotici.
Vanna Colturi, l’infermiera delle vaccinazioni che in Alta Valle tutti i bambini hanno conosciuto, è andata in pensione. Ha raggiunto i fatidici 41 anni 10 mesi e 16 giorni per poter lasciare il lavoro e fare la nonna a tempo pieno, anche se per svolgere il nuovo ruolo dovrà varcare l’oceano visto che il nipotino vive a New York.
I suoi inizi professionali sono legati alla famosa visita medica scolastica. Faceva parte dello staff che varcava la porta di ogni istituto elementare e verificava altezza e peso dei bambini, i denti, introducendo in bocca un bastoncino di legno che serviva per controllare la gola, e infine la vista. Ha lavorato a Sondalo, Bormio e Livigno nel servizio di igiene dell’Asl. Dopo la visita scolastica si è “specializzata” nel delicato compito delle vaccinazione ai bambini. Per non farli piangere avevo un trucco, quella canzoncina magica che tanti medici che hanno lavorato al suo fianco in tanti anni hanno imparato a memoria quasi fosse una colonna sonora dell’ambulatorio.
“Dore, domi, dofa, sol, la si dooo” cantava Vanna e sull’ultima nota introduceva l’ago accompagnandolo con un sorriso che con la canzone erano l’antidolorifico per eccellenza per evitare le lacrime dei piccini. Non voleva vederli soffrire neppure per un istante e dal primo all’ultimo giorno ha sempre messo passione, amore ed estrema attenzione. È stata la “mamma” di migliaia e migliaia di piccoli che ha visto crescere fra una vaccinazione e l’altra. Di bimbi e di medici ne ha visti transitare tanti in quasi 42 anni da infermiera. Lei era anche il passaporto per scoprire il mondo visto che effettuava pure la vaccinazioni necessarie per andare in certi paesi stranieri.
L’unico vaccino che non gli è riuscito in tanti anni da infermiera è stato quello di resistere al filtro di amore del cardiologo Giuseppe Occhi, l’ex sindaco di Bormio, suo marito da tanti anni. Domenica sera i colleghi le hanno tributato una grande festa di addio. E lei, che ha sempre cercato di evitare le lacrime dei bambini cercando di essere leggera come una farfalla nel momento di effettuare la vaccinazione, sicuramente nel momento del commiato avrà faticato a trattenere le sue perché lascia un ambiente nel quale stava a meraviglia. Ora anche nella Grande Mela sono pronti ad ascoltare la sua canzoncina magica, ma sarà un patrimonio riservato ai suoi nipotini.
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