Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 30 Dicembre 2019
Valle promossa ma con l’incubo traffico
Gare di Coppa del mondo. Anche sei ore sabato per raggiungere Bormio da Milano - E il rientro non è andato meglio . Sertori e Rossi: «Priorità strade e legge olimpica, sappiamo cosa fare». Il sindaco Volpato: «Un treno per l’Alta Valle».
La tre giorni di Bormio è stata allo stesso tempo l’Olimpo per Dominik Paris e per lo spettacolo fornito in pista dagli atleti, ma l’inferno per chi ha dovuto raggiungere Bormio in auto. «Ci sono volute sei ore, questo sabato, per raggiungere Bormio da Milano per chi è salito in auto - rivela un professionista presente nella località dell’Alta Valle -. Io ho scelto il treno ed è stata la soluzione migliore, due ore e mezza da Milano e poi 60 euro di taxi da Tirano a Bormio, per fortuna eravamo in tre e la quota è scesa a 20 euro».
Non un segnale propriamente incoraggiante in vista dell’afflusso di milioni di turisti che si prospetta per l’evento olimpico del 2026. Non è un bel biglietto da visita quello di sapere che il viaggio verso le stazioni top delle sci in Regione, ovvero Bormio e Livigno, sarà un’odissea. «Lo sappiamo benissimo che ci sono dei problemi da risolvere a livello di viabilità ed infatti questa è la nostra priorità - afferma l’assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori -. Saranno migliorati i collegamenti con Orio al Serio e fra Orio al Serio e Lecco, obiettivi che certamente porteremo a termine. Sulle infrastrutture si gioca una partita decisiva - aggiunge -, per questo, con la concretezza che contraddistingue il nostro operato, il presidente Attilio Fontana ha inviato al Governo l’elenco delle opere prioritarie».
Il problema resta inevitabilmente il pezzo da Morbegno a Bormio, che dovrebbe comunque fregiarsi della tangenziale di Tirano come sottolinea il sindaco di Bormio, Roberto Volpato: « Sulla nostra statale transita qualsiasi tipo di mezzo senza distinzione e questo non agevola il traffico, non contiamo poi tutti gli innesti sulla statale. Da Lovero a Sondrio rispettando il codice della strada non si arriva veramente più».
Per Volpato c’è un’altra strada, è proprio il caso di dirlo, da intraprendere: «Bisogna realizzare la ferrovia da Tirano a Bormio. È ovvio che non ci sono i tempi tecnici per concludere l’opera per le Olimpiadi, ma se si iniziasse sarebbe veramente un gran passo avanti. Andrebbe anche spostato il tratto di ferrovia esistente adiacente alla carreggiata, si guadagnerebbe molto spazio». Una consolazione esiste: nonostante tutto il calvario rappresentato dal tragitto per giungere in Valtellina, le tribune di Bormio ai piedi della pista Stelvio in questi giorni erano strapiene di pubblico e per Capodanno l’intera Alta Valle fa registrare il pienone.
E fra gli spettatori c’è anche chi ha appena comprato casa a Bormio per salirci nei fine settimana, preferendo la Magnifica Terra all’Engadina. Però c’è anche l’altra faccia della medaglia, come ammette un tifoso giunto da Milano: «Sono stupende le montagne della Valtellina, ma se devo andare a sciare non ho dubbi nel recarmi in stazioni più facilmente raggiungibili. Se penso alla coda che bisogna affrontare nel rientro dalla Valtellina, non sono felicissimo».
Il sottosegretario alla Presidenza con delega ai Grandi eventi sportivi, Antonio Rossi, sottolinea che «la macchina organizzativa ha funzionato benissimo» e ancora che diventa «di fondamentale importanza la promulgazione da parte del Governo della legge olimpica. L’entusiasmo del pubblico presente ai piedi dello Stelvio ha contribuito al bis di Paris e lanciato un segnale forte e chiaro in vista di Milano Cortina 2026: la Lombardia e la Valtellina ci sono».
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