Trentacinque anni di passione
Senza pista per l’automodellismo

Hobby a Tirano. Matteo Stella costruisce automobili in scala con motore da quando era bambino. «Una volta c’erano impianti per le gare ma poi sono stati smantellati e vado in trasferta».

Chi conosce l’automodellismo? Significa riprodurre modelli in scala, un’attività artigianale molto antica, che si contraddistingue per essere una vera arte. Il modellismo auto è creazione, dedizione, cura del dettaglio, manualità, ricerca e tanta, tanta passione. Un hobby che, in provincia di Sondrio, non pare essere molto diffuso anche per via della difficoltà dal punto di vista logistico di provare le proprie macchine su terreno. Un riferimento, in particolare, all’automodellismo dinamico cioè alla ricostruzione in scala di modelli di autoveicoli che sono anche in grado di muoversi grazie a dei motori in miniatura e alla possibilità di essere radiocomandati.

A Tirano Matteo Stella, originario di Morbegno, ma residente nel capoluogo abduano, non solo coltiva da anni questo hobby, ma si farà promotore anche di un evento, a metà marzo, per far conoscere questa disciplina e raccogliere in provincia altri piloti.

«Già da piccolo mi piaceva l’automodellismo - racconta Stella -. Ho iniziato chiaramente con i modelli giocattolo, poi sono passato a costruire macchine. Mi sono appassionato e come se si prendesse il “vizio” ...». Sorride Stella nell’essere definito, forse, come un Peter pan delle macchine radiocomandate, che fanno brillare gli occhi a tutti i bambini e, si capisce, anche ai ragazzi e agli adulti.

«Da trentacinque anni ho iniziato ad occuparmi di automodellismo, ma in provincia non siamo in tanti a praticarlo - spiega -. Il fatto è che una volta c’erano impianti, ma poi sono stati smantellati. Una volta all’anno viene organizzata una gara in Valdidentro, ma per il resto niente. Per allenarmi devo andare fuori provincia. Per provare il modello fuori strada la pista più vicina è a Lecco, mentre per il modello su strada ci sono Pavia, la provincia di Milano e Brescia, dove si trovano sia piste all’aperto sia indoor». D’altra parte, una macchina di questo tipo non costa poco, altro motivo per cui , forse, questo sport fatica a prendere piede.

Ma cosa c’è di speciale? «Si parte dal costruire il modello quasi da zero, con scatole di montaggio - risponde Stella -. Si deve essere appassionati di meccanica, di elettronica, in generale di motori. E, dopo che hai montato la macchina, devi essere capace di fare la manutenzione e, ovviamente, di pilotarla. Bisogna sempre essere informati, perché è un mondo in evoluzione. Insomma è un hobby che mi dà uno sfogo sotto tanti punti di vista».

Stella sta organizzando, per domenica 15 marzo, una gara a Chiuro, patrocinata dalla Uisp Sport per tutti, facente parte di un campionato a livello regionale. Saranno utilizzate macchine radiocomandate sia a benzina, sia a scoppio, in scala 1:8 su una pista artificiale su asfalto (piazzale del ristorante Baffo). Alla mattina ci sarà la qualifica, al pomeriggio finali e premiazioni. Parteciperanno piloti di tutta Lombardia, qualcuno di fuori provincia e della vicina Svizzera.

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