«Trenino rosso? È il secondo miracolo per Tirano»

«L’ho detto più volte, ma lo ripeto: il trenino rosso, da quando è diventato Patrimonio dell’Umanità Unesco, è il secondo miracolo per Tirano, dopo l’Apparizione della Madonna 520 anni fa». Lo afferma il direttore del consorzio turistico Media Valtellina, Gigi Negri, che entra nel dibattito aperto a Tirano dopo che sono stati diramati i dati sulla creazione del valore aziendale della Ferrovia retica che genera ogni anno in tutta la Svizzera un valore aggiunto di 860 milioni di franchi, di cui 446 milioni nei Grigioni. Numeri che trovano riscontro nel consorzio turistico.

«Il riconoscimento a Patrimonio Unesco è stato la svolta a livello economico per il trenino, ma anche per il nostro territorio e non mi riferisco solo a Tirano e alla Media Valle – afferma Negri –, perché i viaggiatori si fermano a dormire anche in Bassa Valle o in Valcamonica prima o dopo il viaggio. L’anno scorso abbiamo avuto 38 nazioni di tutto il mondo rappresentate a Tirano». Un turismo internazionale che ha dato grande slancio alla città e al mandamento dove «i posti letto oggi superano quelli delle strutture ricettive di Aprica (1200 in tutto) che è sempre stata la stazione turistica più importante del Tiranese – aggiunge il direttore -. Oggi la vitalità di Tirano tutto l’anno è sotto gli occhi di tutti».

Detto questo, Negri è dell’idea che ci siano margini di miglioramento. Partendo dal “cuore” degli arrivi a Tirano, piazza Delle stazioni, «le due stazioni, quella retica e quella italiana, necessitano di essere unite creando un piccolo tunnel o una copertura per agevolare il viaggiatore quando arriva e si deve spostare da una parte all’altra – suggerisce il direttore -. Inoltre è da 15 anni che lavoro con la Ferrovia retica per trovare una soluzione al fatto che, nella stazione a Tirano, ci sia la sede dell’Ufficio delle dogane. Metà uffici sono a disposizione di questo, quando dovrebbero esserlo per il turista. La stazione dovrebbe diventare uno stabile a servizio del viaggiatore con collegamento chiaro fra i due capolinea, servizi igienici (due sono insufficienti), un deposito bagagli adeguato».

Negri segnala anche un problema: «Un passeggero che parte a Milano con il biglietto internazionale, quando arriva al capolinea, dovrebbe cambiare il biglietto con quello internazionale, ma questa procedura è complicata per via, il viaggiatore si trova spiazzato e non sa cosa fare. Evito di parlare dei disservizi sulla ferrovia italiana, ma di certo chi è venuto in Valtellina la scorsa estate con tutte le difficoltà che ci sono state, ci penserà due volte prima di tornarci. Quando andiamo in Svizzera o in Trentino Alto Adige diciamo sempre: “Che bello!”. Lo diciamo certamente per la cura del territorio, ma soprattutto perché ci sono servizi per il turista. Mi verrebbe da dire: basta riunioni sopra riunioni e basta chiacchiere. Serve operatività». Allargando uno sguardo sulla città intera, Negri rimarca la difficoltà nel trovare un parcheggio per i turisti che alloggiano negli alberghi del centro storico. Ma il sindaco, Stefania Stoppani, ha annunciato proprio un piano dei posteggi a breve. Infine ultimo consiglio agli operatori turistici, albergatori, affitta camere: «Dobbiamo migliorare con la lingua per una migliore accoglienza. Ci vuole formazione. Almeno l’inglese bisogna conoscerlo bene».

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