Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 08 Novembre 2024
Trasferimento dei reparti da Sondrio al Morelli durante il Covid: respinto il ricorso
Il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso presentato nell’estate del 2021 da Anaao Assomed regionale, il sindacato dei dirigenti medici ed ospedalieri, contro lo spostamento dei reparti di Chirurgia toracica, Chirurgia vascolare e Neurochirurgia dall’ospedale di Sondrio, dove erano state temporaneamente spostate durante l’emergenza pandemica, a quello di Sondalo.
A darne notizia è l’amministrazione comunale di Sondalo che, in qualità di contro interessata e notiziata in sede di ricorso, si era costituita davanti al Tar, Tribunale amministrativo regionale, contro il tentativo di Anaao Assomed di opporsi a questo trasferimento.
«I primi a costituirci davanti al Tar eravamo stati noi, Comune di Sondalo - dice Ilaria Peraldini, sindaco della località -, proprio perché coinvolti direttamente in quanto controinteressati e notiziati in sede di ricorso, dopodiché erano intervenuti ad opponendum anche tutti gli altri Comuni dell’Alta Valle. E tutti ci siamo affidati ad un unico studio legale, quello degli avvocati Lorella Fumarola e Stefano Bonatti di Milano. E dopo tre anni di contenzioso, la causa di è conclusa con sentenza del 24 ottobre scorso che ha respinto il ricorso sottolineando come il trasferimento delle tre alte specialità a Sondrio, nel marzo del 2020, fu un’azione temporanea, dovuta all’emergenza pandemica. Una misura provvisoria di riorganizzazione dell’offerta sanitaria strettamente conseguente alla pandemia e dovuta al fatto che, in quel frangente, il Morelli era stato trasformato in ospedale Covid. Non, quindi, un provvedimento di programmazione stabile della rete ospedaliera, ma dettate unicamente da una situazione emergenziale che, a fronte del rallentamento dei contagi, ha visto ripristinato il ruolo originario del Morelli quale Centro trauma di zona con la sua Neurochirurgia. Una piccola, ma significativa vittoria - chiosa Peraldini - frutte delle azioni intraprese in questi anni a tutela del nostro ospedale». In effetti, da subito, i sindaci dell’Alta Valtellina hanno alzato la soglia di attenzione sul loro ospedale, non appena si sono capacitati dell’intervenuto spostamento a Sondrio delle alte specialità, temendo il peggio e proprio per scongiurare che questo passaggio potesse divenire definitivo. Erano uscite posizioni chiare al riguardo, aveva fatto seguito una manifestazione molto partecipata al campo sportivo comunale di Sondalo con quasi 4mila persone presenti, nell’agosto del 2000, fino a quando, l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti aveva deciso per il rientro delle alte specialità a Sondalo non appena si erano create le condizioni per una gestione meno emergenziale della pandemia. E nell’agosto 2021 si era tornati allo status quo ante con buona pace dei primi cittadini dell’Alta Valtellina. Ma non dei medici targati Anaao-Assomed.
«Le Alte specialità in un bacino come la provincia di Sondrio sono totalmente insostenibili se divise fra due presìdi - denunciava Anaao -, tutti lo sanno, ma nessuno lo dice tranne i medici che devono garantire i servizi». E, ancora, Anaao se la prendeva con Regione Lombardia per «aver azzoppato il tentativo di creare un Dea di II livello in valle pur di dar retta a qualche sindaco geloso della storia del proprio ospedale». Affermazioni che avevano avuto il loro peso, all’epoca. Oggi, Michele Piavanini, segretario provinciale di Anaao Assomed, da noi contattato rinvia «ad un esame attento della sentenza - dice - e delle motivazioni, prima di commentare pubblicamente».
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