Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 15 Gennaio 2025
Tirano, Palazzo Salis è in vendita.
Gigi Negri: «Resti un museo»
Il direttore del consorzio turistico Media Valtellina: «Non ne sapevo nulla, è giusto che ognuno disponga come ritiene delle proprie cose, ma stiamo parlando di un palazzo di tale importanza che rischia di rimanere chiuso. Non penso che qualcuno lo acquisti per le visite guidate. E, per noi operatori del turismo e per il turismo tiranese, palazzo Salis è veramente importante»
«In questo momento posso solo confermare che la notizia è vera, ma non mi posso esprimere oltre». Parla la contessa Paola Salis che conferma l’intenzione di vendere il meraviglioso palazzo Salis di Tirano, rimasto attraverso i secoli sempre di proprietà dei conti Sertoli Salis, oggi un museo frequentato e apprezzato dai turisti. Si sviluppa su una struttura che presenta una facciata di stile tardo-cinquecentesco, fiancheggiata da due torri, con un portale centrale barocco realizzato su disegno del Vignola. Dall’ingresso s’infila un portico che conduce al suggestivo giardino interno all’italiana, uno dei più significativi della Lombardia e senz’altro il più noto in Valtellina.
All’interno del palazzo, di notevole interesse troviamo un circuito museale di 10 sale decorate ed affrescate, tutte recentemente restaurate, tra cui il cosiddetto “Saloncello”, importante sala splendidamente affrescata e punto d’incontro del potere politico in Valtellina nel XVII e XVIII secolo, oltre alla chiesetta barocca di famiglia dedicata a San Carlo Borromeo. Tutte le sale del museo si affacciano sull’antica corte cinquecentesca detta corte rustica, o “corte dei cavalli”. L’accesso al museo avviene salendo l’imponente scalone d’onore e transitando per il Salone d’onore, che presenta un soffitto magnificamente affrescato con decorazioni pittoriche settecentesche attribuite al pittore Cucchi e che è stato restaurato negli anni Ottanta sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici.
Una notizia che arriva come un fulmine a ciel sereno per il direttore del consorzio turistico Media Valtellina, Gigi Negri, con cui il museo di palazzo Salis ha spesso collaborato durante gli eventi. «Non ne sapevo nulla – afferma Negri -. È giusto che ognuno disponga come ritiene delle proprie cose, ma stiamo parlando di un palazzo di tale importanza che rischia di rimanere chiuso. Non penso che qualcuno lo acquisti per le visite guidate. E, per noi operatori del turismo e per il turismo tiranese, palazzo Salis è veramente importante. Già quando si erano chiuse le cantine si era pezzo della storia della dimora. Non posso nascondere di essere preoccupato. Continuo a insistere che occorre tenere aperti i palazzi che sono un valore aggiunto per Tirano, ma se viene a mancare anche questo sarebbe veramente un peccato».
Sull’ipotesi che palazzo Salis possa diventare un lussuoso hotel a cinque stelle, Negri nutre forti dubbi: «Non credo che qualcuno lo ritiri per farne un albergo di lusso. Ricavare stanze in un palazzo tutelato dalla Soprintendenza per il suo valore storico e artistico non è uno scherzo. Ma ci immaginiamo il Saloncello smembrato in tre o quattro stanze? Assolutamente no. Palazzo Salis è un museo e ritengo che tale debba rimanere. Non incolpo la proprietà che, se ha preso questa decisione, avrà le sue ragioni, ma certo rischiamo di avere l’ennesimo palazzo chiuso. Le prenotazioni per le visite finora sono state gestite direttamente da palazzo Salis, ma sappiamo per certo che la gente lo richiede». Ed è la stessa contessa Salis a confermare che, quando ad affluenza di visitatori, «il 2024 è andato benino, in linea con il trend di leggera ma costante crescita degli ultimi anni».
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