Tirano, cittadinanza onoraria al Milite Ignoto

Tirano

Il consiglio comunale di Tirano con tredici voti favorevoli e il voto contrario del consigliere di minoranza, Sonia Bombardieri, ha approvato il conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Tirano al milite ignoto. Un punto all’ordine del giorno cui l’assessore alla Cultura, Isabella Ciapponi Landi, tiene particolarmente, in quanto «testimonia la riconoscenza della città di Tirano a tutti coloro che, in ogni tempo, hanno perso la propria vita per aver compiuto il proprio dovere – ha spiegato -, per essere rimasti fedeli ai valori di giustizia e di solidarietà sociale per aver servito la propria comunità o difeso il prossimo, testimoniando il valore del loro sacrificio e perpetuandone nella memoria». Il 4 novembre 2021 è stato celebrato il centenario della tumulazione del milite ignoto nel sacello dell’Altare della Patria a Roma, figura dal grande valore simbolico che «rappresenta l’immenso sacrificio di tutto il popolo italiano causato da ogni guerra, senza distinzione di censo, provenienza territoriale e istruzione – ha proseguito l’assessore -, poiché in quel soldato ignoto ogni madre piangeva il proprio figlio, ogni orfano il proprio padre, ogni donna il proprio marito». A seguito della conclusione del primo conflitto mondiale, nel corso del quale avevano perso la vita 650.000 militari italiani, il parlamento approvò la Legge 11 agosto 1921 che stabiliva la sepoltura a Roma, sull’Altare della Patria, della salma di un soldato ignoto caduto in guerra. Con successivo regio decreto del 1 novembre 1921 al milite ignoto è stata conferita la medaglia d’oro al valore militare.

«Il Gruppo delle medaglie d’oro al valore militare d’Italia si è rivolto all’Associazione nazionale comuni italiani per promuovere il conferimento della cittadinanza onoraria al milite ignoto da parte di ciascuna civica amministrazione d’Italia – ha detto Ciapponi Landi -. Così come, cento anni fa, gli sforzi effettuati per fare in modo che quel soldato, voluto come di nessuno, potesse in realtà essere percepito come di tutti, al punto da trasformarsi nella sublimazione del sacrificio e del valore dei combattenti della prima guerra mondiale e successivamente di tutti i caduti per la patria, oggi è giunto il momento in cui in ogni luogo d’Italia si possa orgogliosamente riconoscere la paternità di quel caduto».

Anci ha aderito alla proposta ed anche Tirano ha deciso di fare la sua parte, seppure Ciapponi Landi abbia precisato che «l’idea di onorare un soldato sconosciuto non miri a enfatizzare la guerra, ma si caratterizzi per essere un riconoscimento del valore dei tanti cittadini che hanno compiuto il loro dovere nei confronti dello Stato come evidenziato dall’autore di quella proposta, il colonnello Giulio Douhet secondo il quale «chiunque sacrifica se stesso per l’esplicazione di un dovere è degno di onore».

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