Tirano, la carenza di medici finisce in consiglio

La carenza dei medici di base di Tirano finisce sui banchi del consiglio comunale con la richiesta di attenzione da parte della minoranza guidata da Marco Agutoli che ha presentato un’interpellanza al sindaco. Un documento scaturito dai recenti avvenimenti riguardanti i medici di medicina generale che hanno visto coinvolta la comunità.

«Il direttore sociosanitario di Asst, Roberta Trapletti, ha presentato gli organi di stampa l’apertura di un ambulatorio medico temporaneo alla casa di comunità ex ospedale di Tirano come una soluzione al problema venutosi a creare dopo che tre medici operanti nel distretto di Tirano hanno terminato il loro servizio – ha detto Agutoli -. Ritengo che quanto successo sia degno di poca lungimiranza e la toppa messa da Asst sia anche peggio. Che un’azienda non abbia pensato per tempo alla sostituzione dei medici che sapeva sarebbero usciti in quiescenza lasciando 1.183 cittadini, numero apparso sulla delibera di istituzione dell’ambulatorio temporaneo, privi del proprio medico di medicina generale, credo che si debba annoverare tra le gravi inefficienze». A questi 1.183 dalla metà di agosto si sono aggiunti ulteriori 1.500 assistiti per licenziamento di un giovane medico tiranese e altri 1.700 da settembre con il pensionamento di un altro medico.

Al punto 35 delle linee programmatiche di mandato di Officina Tirano per quanto riguarda la sanità, si legge che «sul complesso tema della sanità territoriale il sindaco di Tirano tornerà a far sentire la propria voce»: ebbene «chiedo se il sindaco non ritenga di dover intervenire per stigmatizzare questa situazione che si è venuta a creare – ha proseguito Agutoli -. La salute va ben oltre il prenotare appuntamenti e richiedere farmaci di cui l’ambulatorio medico temporaneo si occuperà per i prossimi sei mesi o per un tempo maggiore, qualora la carenza non venisse coperta. Il medico di famiglia conosce e accompagna i propri pazienti nel percorso di prevenzione e cura. Questo non potrà essere garantito da una struttura provvisoria gestita da medici a turno». Peraltro Agutoli ha aggiunto che ci sono anziani che chiedono visite domiciliari, ma non ottengono risposte. E ha concluso: «Auspico, quindi, che il sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria locale, possa far avviare con urgenza la sua voce nelle stanze opportune tutelando la salute dei nostri cittadini e chiedendo ciò che per diritto costituzionale ci spetta».

Il sindaco di Tirano, Stefania Stoppani, ha condiviso la preoccupazione della minoranza per «un tema che ci tocca da vicino» e ha detto che «i nostri cittadini hanno diritto ad un servizio continuativo e non ad una soluzione temporanea come quella di Asst, figlia di un sistema territoriale sempre più carente – ha detto -. Mi sono attivata con Asst per la soluzione del laboratorio “temporaneo”, di cui temo molto questo aggettivo. Asst ha assicurato che i cittadini non resteranno senza assistenza e che buono è il servizio prestato che viene ad oggi garantito cinque giorni alla settimana da quattro medici a rotazione e altri due a supporto. Asst parla di sperimentazione di durata temporanea in attesa di inserire medici, anche se il bando ha avuto esito negativo per le posizioni aperte a Tirano, per cui la sperimentazione durerà finché non sarà possibile l’entrata di medici di base. Come amministrazione continueremo a monitorare la situazione e aggiorneremo il consiglio e cittadinanza su questa problematica».

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