“Tirà li toli”, si rinnova la tradizione a Tirano

La manifestazione si tiene il 31 gennaio di ogni anno e punta a risvegliare la natura dopo il letargo invernale con il rumore di latte, lattine e pentoloni

Tirano

«Ma cosa sta succedendo qui questa sera? Che manifestazione è?». Con curiosità i turisti arrivati, trainando il proprio trolley, proprio all’ora di cena per fare il check in negli alberghi del centro storico di Tirano hanno rivolto questa domanda al vigile comunale presente per presidiare l’evento e condurre il corteo. In effetti, già solo al ritrovo in piazza Cavour di uno dei tre grupponi del “Tirà li toli”, c’era un fracasso inimmaginabile tanto che i visitatori hanno chiesto lumi, divertiti ma anche un po’ impauriti che magari proseguisse fino a tardi, impedendo a loro il sonno. Macché. Il “Tirà li toli”, manifestazione folkloristica, che si tiene il 31 gennaio di ogni anno e che punta a risvegliare la natura dopo il letargo invernale con il rumore di latte, lattine, pentoloni e chi ne ha più ne metta, nel giro di qualche ora si è esaurita. La natura è stata richiamata all’appello e farà sicuramente il suo dovere. Anche se, a dirla tutta, venerdì sera c’erano 5 gradi sopra lo zero; dunque non freddo come in passate edizioni.

Quest’anno la tradizione si è in parte rinnovata per due motivi: un pool di organizzatori (Nordic walking Valtellina, gli alpini di Madonna e Cartierando con la collaborazione del Comune) e tre punti di ritrovo in modo da rendere il “Tirà li toli” un evento “diffuso” in tutta la città. I cortei sono, infatti, partiti da piazza Unità d’Italia, piazza Basilica e piazza Cavour, dove sono stati distribuiti braccialetti con colori diversi sia ad indicare la provenienza del gruppo sia per consentire di conteggiare, per lo meno, i bambini e i ragazzi. È così che da piazza Cavour sono partite 360 persone con la propria dotazione di “tole”, da piazza Unità d’Italia 150 e da piazza Basilica 125. In tutto 635 braccialetti che sono, però, un numero riduttivo rispetto alle persone presenti, almeno mille, visto che i genitori o i nonni non sono stati contati. Questo per dire che «la tradizione attira e fa parte della nostra identità di tiranesi», come ha detto alla partenza il sindaco, Stefania Stoppani, presente insieme all’assessore alla Cultura, Isabella Ciapponi Landi.

Lungo un percorso di circa un chilometro e mezzo i rumorosi manifestanti si sono divertiti a fare frastuono con le proprie rudimentali file fra chi ha allineato lattine, chi ha aggiunto pentoloni, chi si è attaccato al piede un bidone. Una marcia festosa sotto lo stretto controllo di vigile e organizzatori agli attraversamenti stradali. Unica la meta: il Parco delle torri dove la festa si è conclusa con un assaggio di manzole (chiacchiere) e bevande calde. E dove la montagna di “tole” è stata depositata in uno spazio per poi essere ritirara dal Comune, in modo che niente fosse abbandonato per la città.

Ultima nota: alla mattina di venerdì si è tenuto, come sempre, anche un “Tirà li toli” delle scuole primarie che sono uscite con i loro insegnanti per le vie di Tirano.

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