Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 30 Settembre 2024
Tangenziale di Tirano: i dubbi dell’assessore Angelone
Neo assessore ai Lavori pubblici del Comune di Tirano, Simon Pietro Angelone, come un fiume in piena per le scelte e le modalità operative del progetto della tangenziale di Tirano. L’occasione è stata il consiglio comunale quando, nel fare il punto sulle opere in programma, Angelone non ha risparmiato critiche dal punto di vista tecnico e procedurale.
«La nostra amministrazione, io in particolare e il sindaco Stefania Stoppani - ha detto l’assessore Angelone -, ha preso in mano da quando si è insediata, il grosso blocco della tangenziale - che ha un’importanza strategica che conosciamo - sia dal punto di vista tecnico e di progressione dei lavori sia dal punto di vista formale, tessendo rapporti frequenti con l’impresa esecutrice e con Anas con cui abbiamo avuto parecchi incontri. Ci siamo resi conto dello scollamento enorme fra la popolazione di Tirano e Anas, ente strade con cui la cittadinanza ha, invece, bisogno di confrontarsi perché ci sono una marea di terreni occupati, da pagare le indennità temporanee di occupazione e le opere di spostamento per far passare la tangenziale. I privati non avevano avuto risposte dalla precedente amministrazione, tant’è che siamo stati subissati di chiamate e di richieste di intervento. Ci siamo mossi – io in prima persone – per mettere in contatto Anas con i cittadini, portando Anas a fare sopralluoghi».
Angelone parla, quindi, di un doppio passaggio tecnico e di assistenza alla popolazione. E prosegue: «Dal punto di vista tecnico abbiamo rilevato una serie di criticità del tracciato, nella fattispecie l’ingresso principale a Tirano che è stato dislocato nell’area industriale con una rotatoria di nessun senso sul lato opposto che interrompe la tangenziale e un ponte di 100 metri che ci porta a ridosso dell’area industriale e di un capannone. Abbiamo provato a chiedere ad Anas la possibilità di apportare qualche piccola variante, ma mi hanno detto che è troppo tardi; avrebbe dovuto pensarci chi c’era prima di noi».
Secondo Angelone non si sarebbe dovuto fare il ponte in quella posizione, neppure la rotatoria che definisce senza fronzoli «una bestemmia tecnica»; «bisognava far proseguire diretta la tangenziale da Stazzona fino all’ingresso della galleria artificiale del Dosso e da lì con uno svincolo, come quello di Grosio, si prendeva la strada vecchia e il ponte. Poi girando a sinistra ci si sarebbe diretti all’area industriale, a destra in città e diritto verso la Svizzera». E se si prova a dire ad Angelone che potrebbe trattarsi di visioni diverse, l’assessore risponde: «Non c’è questione di visione, questa è solo una pazzia».
E conclude: «La tangenziale si ferma al Campone e poi da lì alla tangenzialina di Lovero, ci saranno un chilometro e mezzo terra di nessuno (dove gli incolonnamenti non mancheranno). Si poteva valutare di proseguire con la tangenziale fino a lì».
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