Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 06 Dicembre 2018
Su una Toyota rubata con targa clonata
Preso per ricettazione, ma non è finita
I carabinieri di Tirano sono convinti di aver messo le mani su un vasto giro di auto rubate in Italia e poi esportate all’estero. Non a caso l’accusa per il gambiano è di ricettazione e riciclaggio.
In tasca aveva carte di circolazione in bianco, probabilmente rubate, così come l’auto su cui viaggiava - una Toyota Chr, provento di un furto messo a segno nella capitale il 21 novembre scorso - che per giunta montava una targa di un altro veicolo di proprietà della Toyota Motors Italia di Roma. Quanto basta per ritenere un gambiano di 18 anni residente in Germania il “corriere” di automobili rubate. Arrestato dai carabinieri di Tirano, il giovane è già stato sottoposto ad udienza di convalida e il gip Carlo Camnasio lo ha lasciato in carcere.
Gli uomini del capitano Luca Emilio Mechilli sono convinti di aver messo le mani su un vasto giro di auto rubate in Italia e poi esportate all’estero. Non a caso l’accusa per il gambiano è di ricettazione e riciclaggio.
A tradire l’africano, la manovra di inversione a U fatta a Piattamala alle due di notte di sabato scorso, quando il giovane si è reso conto che se avesse tentato di passare il confine si sarebbe ritrovato nel bel mezzo di un posto di blocco messo in atto dalla polizia di frontiera italiana e svizzera. E così è scattato l’allarme e alcune pattuglie in via Elevezia a Tirano lo hanno fermato poco dopo. L’uomo aveva documenti di identità validi per l’espatrio rilasciati dalle autorità tedesche, ma non ha saputo spiegare il perchè fosse alla guida di un’auto non sua con una targa che non c’entrava niente con quel mezzo e con una carta di circolazione che relativa ad un’altra autovettura.
E così i carabinieri si sono messi al lavoro e nello spazio di una notte hanno risolto “il giallo”: l’auto era stata rubata a Roma, le targhe originali erano state sostituite con targhe “pulite”, probabilmente clonate e corrispondenti a un modello Toyota Rav 4.
A bordo del mezzo sono poi state trovate due carte di circolazione risultate oggetto di furto “in bianco” consumato ai danni della Motorizzazione Civile di Enna (EN) nel mese di giugno del 2014 e fraudolentemente stampate con i dati di una Range Rover Evoque e di una Toyota Rav 4.
Al termine delle operazioni è stato condotto in carcere a Sondrio e ieri mattina si è presentato davanti al gip. Il pm Elvira Antonelli ha chiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione della custodia cautelare in carcere. Misura accolta e fatta propria dal giudice. Ora le indagini proseguono per cercare di chiarire maggiormente i contorni di questo”traffico” di mezzi rubati. All’uomo è stato sequestrato il cellulare sul quale comparivano diverse auto. Ora si tratterà di capire se quelle vetture sono state rubate e se quelle fotografie sarebbero la prova dell’avvenuta esportazione dei mezzi. Se così fosse significa che il “giro” scoperto è di quelli davvero grossi.n
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