Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 02 Luglio 2022
Stop alla fuga di infermieri. Rsa, 200 euro in più al mese
Sanità Villa di Tirano ha scelto la via del bonus in busta per 14 mensilità Verrà esteso al personale Asa e Oss. Ma resta il problema delle assunzioni
L’avviso di ricerca di personale infermieristico, ausiliario e socio assistenziale per la casa di riposo “Bongioni-Lambertenghi” di Villa di Tirano è stato pubblicato lunedì, ma nessuno a ieri aveva ancora risposto.
«Ho indicato sull’avviso il mio numero di cellulare personale - dice Sebastiano Caniglia, presidente della Rsa che ospita 75 anziani - proprio perché volevo gestire direttamente la cosa, tanta è l’urgenza. Però la sua è la prima chiamata che ricevo. E al momento non arrivata nessuna candidatura, nemmeno via mai».
Alla Rsa servono due figure infermieristiche e almeno due fra ausiliari socio assistenziali ed operatori socio sanitari. «Avevo scritto al sindaco per rappresentargli la situazione difficile in cui ci troviamo - dice il presidente - e lui mi ha invitato a stendere una nota da diffondere sui social proprio come avevo fatto lo scorso anno quando non riuscivamo a trovare un cuoco. Che, invece, via Facebook, in un attimo, avevamo trovato: mi erano arrivate tre candidature, mentre questa volta niente, tutto tace».
Il che rappresenta un problema per la struttura che, a fine anno, ha registrato l’abbandono di due infermiere passate ad Asst Valtellina e Alto Lario.
«Sapevo che erano ben piazzate in graduatoria e infatti sono andate in Asst dove hanno un trattamento economico migliore - spiega Caniglia - Per bloccare il drenaggio di queste figure abbiamo riunito subito il cda e abbiamo deciso di introdurre un’indennità in busta paga di 365 euro lordi al mese (netti sono 200, nda) tutti i mesi, tredicesima e quattordicesima comprese. Così abbiamo bloccato la fuga delle infermiere, perché alcune già determinate a lasciare hanno fatto due conti ed hanno preferito restare, ringraziandoci. E una gratificazione dovremo prevederla anche per Oss e Asa, altrimenti saremo punto e capo».
Già altre Rsa in provincia di Sondrio hanno dovuto fare a meno dell’apporto infermieristico in notturna, prevedendo solo la reperibilità, ma per Caniglia questo tipo di gestione resta contorta: «Alcuni inseriscono turni composti da una Oss e un’Asa - dice il presidente - ma nessuna delle due può fare una puntura o può somministrare un farmaco. Devono sempre devono chiamare l’infermiera reperibile, la quale a sua volta deve chiamare il medico. Insomma, una cosa complicata cui vorremmo ovviare».
Caniglia punta, a completare l’organico con due nuove infermiere e una rosa di operatori socio sanitarie e ausiliari, ma la faccenda si sta facendo spessa.
«Noi teniamo moltissimo alla qualità del servizio ai nostri ospiti e teniamo ai nostri collaboratori, perché sono una grande risorsa - dice - e ci hanno supportato in tutto durante la pandemia. Abbiamo avuto 23 dipendenti col Covid e tutti gli altri si sono sobbarcati anche il loro carico di lavoro. Non sono cose che si dimenticano. Per questo faremo di tutto per tenerceli stretti e per organizzare, al meglio, la turnistica. Invito, quindi, gli interessati all’assunzione, a chiamarmi al 380.2431951».
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