Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 25 Aprile 2018
Spento l’incendio a Grosio
Rogo causato da imperizia
Un lavoro durato due giorni per le squadre impegnate. L’area colpita vicina alle baite ora sarà oggetto di bonifica del sottobosco.
Ieri nel cielo di Grosio è tornata a regnare la tranquillità. Dopo una lotta senza sosta iniziata nel primo pomeriggio di domenica e proseguita per l’intera giornata, i due elicotteri della Regione Lombardia, il canadair e un elicottero dell’Esercito hanno smesso di volare: l’incendio di Sulena, località a quota 1.300 metri sopra l’abitato di Grosio sponda Rovaschiera, è domato.
Una task force che ha visto impegnati da domenica una dozzina di vigili del fuoco (i professionisti di Tirano e i volontari del distaccamento di Grosio), oltre ai volontari della Protezione civile antincendio della Comunità montana di Tirano. Ora che le fiamme sono spente, che il fumo si è diradato, è possibile iniziare un’opera di bonifica anche per gli uomini a terra, per bloccare anche gli ultimi mini roghi. Dal primo momento sul luogo dell’incendio, ben visibile anche dal paese, sono intervenuti gli uomini del Corpo forestale dello Stato che stanno effettuando le indagini per risalire alle cause dell’incendio. Una certezza però c’è già. «L’incendio è di origine colposa ed è partito dai prati vicino alle baite», fanno sapere i militari. Nulla di più. Cosa sia effettivamente successo domenica resta avvolto nel più stretto riserbo delle indagini. Intanto, è risultata totalmente priva di fondamento e veridicità la voce che rimbalza insistentemente a Grosio secondo la quale un uomo che stava bruciando delle sterpaglie in zona si sarebbe autoaccusato dell’incendio, che gli sarebbe scappato dalla zona che curava. L’unica certezza è quella del danno: sono andati in fumo 10 ettari di bosco in una zona particolarmente impervia con piante di pino silvestre che erano già in parte malate.
Proprio la vicinanza del fuoco alle baite domenica ha fatto scattare l’allarme nella popolazione della frazione Vernuga, dove risiedono i proprietari delle baite di Sulena. C’è chi ha interrotto il pranzo domenicale per andare immediatamente a verificare lo stato della baita, una tempestività giustificata nel timore bisognasse intervenire per una messa in sicurezza: non si potevano certamente perdere dei minuti preziosi contro l’avanzare delle fiamme. Fortunatamente l’incendio seppur partito nelle vicinanze delle baite ha poi preso la direzione più impervia, creando parecchi danni alla vegetazione, ma lasciando intatte le costruzioni. È bene ricordare che c’è il divieto di accendere fuochi a una distanza inferiore ai 100 metri dal bosco proprio perché un’improvvisa folata di vento, oppure la vegetazione molto secca come in questo caso, diventi dell’autentico combustibile e alimenti le fiamme. Tante piante andate in fumo ora lasciano un interrogativo sulla tenuta del terreno quando pioverà.
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