Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 24 Giugno 2016
«Sistema d’allarme tutto da rivedere». Pressing in Regione
L’Alta valle unita sulla questione Ruinon. Il sindaco Cacciotto: «Cattiva pubblicità per tutta la zona»
Fronte comune in Alta valle per risolvere una volta per tutte la questione Ruinon, ovvero la frana attiva a Valfurva che incombe sulla strada provinciale 29 nel tratto che porta da Sant’Antonio a Santa Caterina. «Al termine della riunione in Comunità montana mercoledì - spiega il sindaco di Valfurva Angelo Cacciotto- tutti hanno convenuto che è necessario muoversi insieme. La pubblicità negativa che deriva dalle situazioni di emergenza, e da provvedimenti come la chiusura della provinciale, coinvolge tutto il comprensorio. Abbiamo deciso di fare delle proposte concrete e la prima è quella di una revisione del sistema di allarme». Il che potrebbe portare a rivedere il piano provinciale e quello adottato dal Comune di Valfurva che prevede la chiusura della strada in caso di allerta idrogeologica e raggiungimento della soglia di elevata criticità. «A fine mese la Regione darà l’incarico per un nuovo studio scientifico sul corpo frana e sulla base di quel che emergerà potremo valutare un cambiamento anche del piano di emergenza» spiega il sindaco. Il problema però è che ci vorrà un anno e mezzo per avere i risultati dello studio e per Valfurva è decisamente troppo. «Gli operatori turistici protestano, la gente di Valfurva protesta, i turisti pure - rincara il primo cittadino -. Attualmente la strada è chiusa dalle 21 alle 6 del mattino ed è impossibile fare una previsione di quando l’ordinanza in vigore potrà rientrare». Il monitoraggio da parte della Protezione civile consente il transito nelle ore diurne, con la garanzia di poter dare l’allarme e chiudere la strada in caso di pericolo (qualche rotolamento di materiale a valle da martedì si è avuto ma nulla di preoccupante). E continuo è anche il controllo da parte dell’Arpa, che sul Ruinon ha diverse reti di monitoraggio, tra cui, sul versante opposto a quello della frana, un interferometro radar. «I dati vengono rilevati ogni mezz’ora - spiega Luca Dei Cas, geologo dell’Arpa - e costantemente facciamo controlli e sopralluoghi. Impossibile stabilire quando cesserà la situazione di allarme. Il bel tempo degli ultimi giorni ha contribuito a stabilizzare la situazione, ma ci vorranno giorni perché rientri nella normalità. Il materiale franoso più superficiale (laddove per superficiale si intende al di sopra delle rocce e quindi uno strato di alcuni metri, nda) si mette in movimento quando c’è un apporto di acqua costante ma non è immediato il rallentamento quando smette di piovere». «Quel che possiamo dire al momento - spiega il geologo - è che nelle ultime 24 ore c’è stata una decelerazione e una riduzione dell’area in movimento». Una buona notizia dunque, ma che non basta a far rientrare l’allarme, anche in considerazione delle piogge previste nel fine settimana. «Ci vuole tempo, lo sappiamo - commenta il sindaco Cacciotto -, ma intanto quel che possiamo fare come enti locali è muoverci insieme e fare pressing sulla Regione perché si trovino i fondi per una messa in sicurezza definitiva della zona del Ruinon».
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