Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 10 Febbraio 2018
Sicurezza sugli sci, dati incoraggianti ma serve formazione
Questura di Sondrio in cabina di regia per l’iniziativa di Aprica davanti a numerosi studenti. «Meno incidenti, ma è necessario conoscere le regole».
Si registra una diminuzione degli incidenti sulle piste di sci rispetto agli anni passati e una maggiore consapevolezza su come ci si debba comportare sulla neve, ma occorre proseguire con sensibilizzazione e formazione. È il messaggio che ieri mattina è stato lanciato a una vasta platea di studenti ad Aprica al convegno “Sicurezza sulla neve”, promosso dalla Questura di Sondrio.
«È il secondo anno che organizziamo questo momento di confronto – ha detto il vicequestore Andrea Rossi –, perché vogliamo rendere l’idea delle complesse attività che stanno dietro alla sicurezza sulle piste, che è in mano alla parte pubblica e quella privata: dalla Polizia di Stato alle società degli impianti di risalita, dai maestri di sci al soccorso alpino, dal personale sanitario ai numerosi volontari. Tutti operano affinché i danni siano contenuti o inesistenti. Oltre ad avere la tecnica, bisogna conoscere le regole di comportamento per evitare situazioni di rischio quando c’è affollamento o quando si va fuori pista». Ha offerto una panoramica della sicurezza sulle piste Paolo Borgonovo esponente del centro di addestramento alpino di Moena nato nel 1948, dove si formano i poliziotti sulle piste.
«Quest’anno abbiamo 193 operatori impegnati in 53 località nell’arco alpino e appenninico cui competono prevenzione e repressione, rilievi degli incidenti e soccorso. Per questo è importante la formazione». Entrando nelle cause degli incidenti su pista, Borgonovo ha affermato che la collisione fra persone è inferiore rispetto alle cause accidentali (come la caduta), tendenzialmente sono le contusioni quelle a essere contratte, ma si arriva anche ai decessi, per lo più per cause naturali e poi traumatiche.
«Ci si fa male in maniera uguale sugli sci oppure sullo snowboard e nelle ore fra le 11 e 13 quando c’è maggiore affollamento sui tracciati e dalle 15 quando si comincia a essere stanchi – ha proseguito -. Per quanto riguarda le multe, sono diminuite quelle per il casco, perché è aumentata l’abitudine all’obbligatorietà di indossarlo fino ai 14 anni. Le altre sanzioni riguardano velocità e ubriachezza. Oggi il 55 per cento delle persone è in possesso di assicurazione di responsabilità civile verso terzi, che è importante quando si scia».
Secondo il poliziotto, inoltre, lo sci non è pericoloso come altri sport: su una media di 19mila passaggi nella realtà di Canazei, ad esempio, lo 0,05 per cento di sciatori si fa male. Presenti al convegno - oltre al personale della Polizia di Stato in servizio ai distaccamenti sciatori “Sicurezza e soccorso in montagna” della provincia di Sondrio e personale della Polizia di Stato del Centro addestramento alpino di Moena – anche Luciano Stampa presidente Amsi Lombardia, Giangusto Corvi direttore tecnico e responsabile della sicurezza della ski area di Aprica e Michele Ranaglia capostazione del Cnsas di Aprica.
Tutti hanno sottolineato quanto sulle piste occorra rispettare le regole di comportamento, conoscere il bollettino valanghe prima di un’escursione e avere Artva, pala e sonda per lo sci fuori pista.
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