Si è spento don Pierino Robustelli, parroco emerito di Grosotto

Era il sacerdote più anziano della diocesi con i suoi 95 anni. «Si sentiva un grosottino anche se era nato a Mazzo» spiegano i nipoti

Si è spento nel tardo pomeriggio di domenica nella residenza per anziani Gian Matteo Venzoli nella quale era ospite da neanche un anno, don Pierino Robustelli, parroco emerito di Grosotto. Aveva 95 anni, 70 dei quali di sacerdozio. Da ben 46 era a Grosotto, rimanendovi anche dopo l’avvento dei vari suoi successori: don Battista Rinaldi, don Romano Pologna, don Andrea Cusini ed ora don Ilario Gaggini.

Era il sacerdote più anziano della diocesi e lo ripeteva con vanto con la su voce bassa ma ironica che si trasformava quando cantava. Amava l’organo e fino al trasferimento in casa di riposo ancora suonava. Aveva iniziato la sua carriera insegnando in seminario a Como dal 1954 al 1968. «Aveva insegnato latino e italiano al futuro vescovo, il cardinale Oscar Cantoni» rivelano i nipoti.

Domani mattina alle 10.30 ci sarà proprio l’allievo a dare il saluto al maestro nei funerali nella chiesa parrocchiale. Una scomparsa che giunge a pochi giorni di distanza di quella dell’amico don Gianni Sala Peup, che aveva 90 anni, grosottino che aveva era stato parroco di Sondalo per quasi quarant’anni. Una morte che aveva provato molto don Pierino. Per Grosotto è l’anno dei lutti dei personaggi più in vista. In estate era mancato anche l’ex sindaco Emilio Imperial che con don Pierino era sto grande protagonista nei giorni dell’evacuazione del 1987. Un’amicizia sincera e don Pierino varcava a porta del negozio dell’ex sindaco anche negli ultimi anni di attività, chiedendo una sigaretta: la scusa per fare due tiri e soprattutto una chiacchierata.

La camera ardente è stata allestita in oratorio e questa sera tutto il paese ha partecipato al rosario. «Si sentiva un grosottino – riferiscono i nipoti- anche se era nato a Mazzo. Tutta la gente che viene a porgere le condoglianze ha dei ricordi profondi». Ed anche don Pierino fino all’ultimo dimostrava di non essersi dimenticato di nessuno chiedendo a chi andava a trovarlo in pensionato come stavano i figli, citandoli per nome e non ne sbagliava uno. Nella sala dell’oratorio il gonfalone del Comune listato a lutto e quello dell’associazione anziani.

«Ci ha lasciato un pastore che ha davvero amato il suo gregge. Una mente fine e lucida sino alla fine - qafferma il sindaco, Antonio Sala Della Cuna-. L’armonia che sprigionava dalle note dello strumento che suonava con passione era anche l’obiettivo che senza sosta perseguiva nella guida della Comunità . Dote non comune che qualifica la grandezza della persona. A livello personale ricordo con piacere il giorno che gli feci da cocchiere portandolo in carrozza per il sessantesimo di sacerdozio».

Il capogruppo di minoranza Guido Patelli è stato sindaco per due mandati: «Don Pierino è stato un uomo di profonda fede, di grande cultura, appassionato della vita e della sua musica. Ha saputo accompagnare il nostro paese con dedizione, l’ affetto che i Grosottini gli hanno sempre dimostrato nasceva da quel legame forte e sincero che sapeva instaurare con tutti. Grazie Don Pierino per quello che hai fatto per noi».

E’ stato sindaco con don Pierino anche Tiziano Trinca Colonel:«La sua apparente semplicità, nascondeva doti umane e intellettuali non comuni. Un parroco che sapeva ascoltare tutti, sapeva valutare con saggezza e sapeva decidere per il bene della Comunità a cui apparteneva».

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