Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 19 Gennaio 2025
Si chiude la visita pastorale del vescovo Oscar Cantoni
La Messa che il cardinale Oscar Cantoni ha presieduto domenica mattina nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Grosio, alla presenza di fedeli e sacerdoti di ogni comunità del Vicariato, è stato «il momento più intenso» della visita pastorale apertasi venerdì. L’ha descritta così lo stesso porporato, ricordando che, come aveva già detto, gli scorsi giorni sono stati «lo sguardo benevolo di Dio su questo territorio e su questa gente che lo abita». Riprendendo la seconda lettura, tratta da una lettera di San Paolo in cui si legge che “a ciascuno è data una manifestazione dello Spirito per il bene comune», il vescovo Oscar ha affermato che «abbiamo bisogno gli uni degli altri per poterci sostenere a vicenda, partecipando ciascuno al bene posseduto dall’altro, così che tra noi non c’è che cambio». E questo perché «nessuno è tanto ricco da non poter ricevere da un altro e nessuno è tanto povero da non avere nulla da donare».
Da qui l’invito a evitare campanilismi o posizioni di prestigio: «tutti riceviamo e godiamo ciò
che lo Spirito elargisce per l’utilità comune». Come già fatto nell’assemblea coi collaboratori delle diverse parrocchie, svoltasi sabato mattina nella chiesa di San Francesco a Sondalo, il cardinale Cantoni ha ricordato che nel Vicariato di Grosio, «da piccole comunità, apparentemente modeste, sono nati fratelli e sorelle che la Chiesa intende additare come autentici modelli di vita cristiana. Alludo al salesiano don Giuseppe Quadrio e a madre Caterina Lavizzari, suora contemplativa, entrambi nativi di Vervio. Così come è bello ricordare i diversi sacerdoti nativi di vostre piccole comunità, che Dio ha scelto per il servizio del suo popolo. È la conferma dello stile di Dio, che si serve dei piccoli e degli umili per compiere le sue meraviglie di grazia».
Il vescovo Oscar ha poi volto l’attenzione al brano evangelico delle nozze di Cana proposto della liturgia. «Mediante l’acqua tramutata in vino comprendiamo che Dio vuole vivere in festa in compagnia del suo popolo, con la stessa gioia nuziale», ha affermato, poi rimarcare che «il nostro è veramente il Dio della gioia. E desidera che la festa dei suoi figli non abbia mai fine. Il nostro compito è quello di annunciare e trasmettere, anche alle giovani generazioni, la gioia della fede, ossia la certezza dell’amore di Dio che ci ama sempre, nonostante i nostri fallimenti nell’amore».
Chiedendo di non spegnere «il clima di gioia e di festa», il vescovo Oscar ha indicato la Madonna come modello, capace, alle nozze di Cana, di indicare a Gesù che il vino era finito. «Ella - ha aggiunto - chiede a ciascuno di noi di “fare ciò che Gesù ci dirà”. È l’invito che rivolgo a ciascuno di voi perché nelle vostre comunità non venga meno il vino della gioia e della festa e così non si spenga l’amore vicendevole, il prendersi cura di tutti, perché si espanda in abbondanza l’amore di Dio». Significativi, nel pomeriggio, anche gli ultimi appuntamenti della visita pastorale. Dopo che sabato il vescovo Oscar aveva già visitato la casa di riposo di Grosotto e vi aveva celebrato la Messa, domenica ha raggiunto la casa di prima accoglienza a Tiolo e l’hospice dell’Ospedale Morelli.
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