Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 28 Dicembre 2021
Sette morti per Covid
E 37 ricoverati gravi
SondaloUno dei deceduti non era vaccinato, gli altri avevano altre malattie
Dodici quasi guariti - Saporito: «Pressione notevole, un grazie al personale»
Aumenta la pressione sul centro Covid Morelli di Sondalo, dove, in sei giorni, dal 21 dicembre a ieri, sono state ricoverate 36 persone, tutte provenienti da Valtellina e Valchiavenna. Di queste, 16 sono già state dimesse, ma il turn over è costante e non permette il benché minimo “rilassamento”.
Appello a vaccinarsi
Attualmente, sul totale di 49 pazienti ricoverati, che tali erano venerdì scorso e tali sono rimasti, ben 37 sono in condizioni critiche, mentre 12 sono in via di guarigione. E si tornano a contare anche i decessi, perché sempre dal 21 scorso a ieri sono 7 le persone che non sono riuscite a superare la malattia, quattro donne e tre uomini, cinque nati negli anni Trenta, uno negli anni Quaranta e uno negli anni Cinquanta.
«Una delle persone decedute non era stata vaccinata, mentre gli altri erano affetti da altre patologie», spiegano da Asst Valtellina e Alto Lario, realtà che sempre più fatica a gestire una situazione divenuta molto pesante, perché si tratta di assicurare risorse per l’assistenza ai pazienti Covid, ma allo stesso tempo di presiedere anche all’attività ordinaria, se così si può dire, di reparto, e all’attività straordinaria di vaccinazione e di ricerca del contagio.
«La pressione sul sistema sanitario è aumentata notevolmente - assicura Tommaso Saporito, direttore generale di Asst Valtellina e Alto Lario - e l’impegno su tre fronti diversi, ovvero cure ospedaliere, tamponi, e vaccinazioni, richiede un monitoraggio costante e un’organizzazione delle attività, che muta settimana dopo settimana».
Si naviga a vista, in poche parole, come si è imparato a fare negli ultimi due inverni «ed è grazie all’impegno e alla professionalità dei nostri dipendenti, dei volontari e dei collaboratori - insiste Saporito - se riusciamo, seppure con fatica, a soddisfare le richieste che ci pervengono. Dobbiamo essere tutti riconoscenti nei confronti di queste persone che non si sono mai fermate per garantire tutti i servizi. Il mio ringraziamento va anche a chi lavora nei reparti e sul territorio e deve sopperire alle assenze dei colleghi impegnati sul fronte della pandemia. Da quasi due anni, per merito loro, sosteniamo questa situazione, ma è fondamentale che i cittadini facciano la loro parte impegnandosi e collaborando».
Il primo invito resta, sempre, quello alla vaccinazione «perché solo vaccinandosi si riduce, notevolmente - precisano da Asst -, il rischio di ammalarsi gravemente e di ricorrere alle cure ospedaliere. E solo vaccinandosi, quindi, si evita di sottrarre letti destinati alla cura delle altre patologie».
Per ora, al riguardo, sono e restano due i reparti Covid aperti a Sondalo, perché il numero totale dei ricoverati è rimasto identico a quello di venerdì scorso, dato che i nuovi ingressi sono compensati dalle dimissioni, poi quanto si riesca a reggere in queste condizioni è difficile dirlo. Il dato lombardo riferito ai ricoveri in area medica di ieri è impressionante, considerato che dà in 100 i nuovi ingressi nei reparti per acuti, laddove il totale degli assistiti sale a 1.539. Solo sette, fortunatamente, i ricoveri in Terapia intensiva, che ha 187 assistiti.
Terzo reparto per acuti
Da noi, come noto, non è stata aperta la Terapia intensiva Covid, in modo da non bloccare tutta l’attività operatoria e ordinaria al Morelli e le persone che necessitano di supporto intensivo vengono trasferite, tempestivamente, fuori provincia, tuttavia l’impressione è che non debbano trascorrere molti giorni prima che, quantomeno il terzo reparto per acuti debba essere allestito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA