Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 20 Novembre 2016
Senza pace: dopo l’incidente, i ritardi
Giovedì un furgone sulle rotaie, venerdì convogli rallentati già dalle sei a causa di un guasto. I sindacati: «Troppo poco personale, i dipendenti di Trenord e Rfi sono diminuiti da seicento a cento».
Dopo il giovedì terribile a causa del camioncino incastrato fra le sbarre del passaggio a livello a Montagna in Valtellina, anche quella di ieri è stata una giornata segnata dai ritardi.
Da venerdì mattina sulla Milano-Tirano si sono registrate criticità determinate da un guasto agli impianti di circolazione. I primi problemi si sono verificati dalle 6 in poi. I disagi sono andati avanti per qualche ora, con complicazioni per i pendolari diretti in ufficio.
Alcuni hanno protestato anche su internet, anche se nel corso del tragitto per Milano il treno ha recuperato una parte del ritardo accumulato. Ma nel complesso non si sono superati i 40’. Rispetto ad altri casi, è andata ben meno peggio. Poi nel primo pomeriggio il treno delle 13,17 da Sondrio a Tirano non è partito per un guasto. Alle 13,40 è stato sostituito da un autobus.
Intanto i sindacalisti della Filt Cgil sono pronti a promuovere un’assemblea con i lavoratori della provincia di Sondrio. Si svolgerà il 29 novembre. «Un tempo – premette Giorgio Nana – erano seicento, ora sono poco più di cento fra Trenord e Rfi. Questo trend ci dà l’idea dell’impoverimento subìto a livello di presidio delle stazioni e degli impianti nella nostra provincia. Ora si parla di Tirano, noi ribadiamo che non possono portarci via tutto. Chiediamo alla politica di farsi sentire»
«Bisogna dare atto che la qualità media del servizio è cresciuta, ci sono stati miglioramenti sia sul materiale, sia sul fronte delle sostituzioni. Assistiamo a processi di innovazione e teniamo conto della mole di lavoro e passeggeri, non vogliamo limitarci esclusivamente alle problematiche. Ma non possiamo trascurare quei processi che rappresentano un impoverimento della Tirano-Milano nella tratta valtellinese, ad esempio con l’ipotetica chiusura di Sondrio. Se c’è qualcosa da fare da queste parti - ancora il sindacalista - , dobbiamo riferirci agli investimenti per una gestione migliore dei passaggi a livello. Alcune situazioni possono essere realizzate puntando sulle modifiche alla sede viaria».
Ma anche una parte degli utenti, come noto, ha le proprie responsabilità. In una percentuale rilevante (anche se siamo decisamente virtuosi rispetto al resto del Paese) di casi, i passeggeri salgono a bordo senza biglietto.
Ad esempio sono state ben 570 le persone trovate martedì, nel primo giorno di sperimentazione del progetto “Tratta sicura”, senza biglietto sui treni delle tratte Milano-Bergamo e Bergamo-Treviglio. Ma una situazione con episodi simili si osserva anche sulla Milano-Tirano. Non solo dal capoluogo lombardo a Lecco, ma anche fra Tirano e la città del Lario. Ci sono utenti che salgono tranquillamente a bordo senza biglietto, costringendo il personale di Trenord a sopportare situazioni decisamente spiacevoli per la regolarizzazione.
Spesso, infatti, fingono di non capire, oppure scendono alla prima stazione successiva in attesa di prendere il treno successivo. Senza biglietto, naturalmente.
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