Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 08 Maggio 2016
Scontro a due per la Magnifica Terra
Entrambe le liste nel segno della continuità: Roberto Volpato con il sindaco uscente Giuseppe Occhi. Con Franco Secchi anche il gruppo di Paolo Pianta, candidato cinque anni fa. I nodi: le Terme e Villa Sorriso.
Due le liste che si contenderanno la guida di Bormio per il prossimo quinquennio. Da un lato Roberto Volpato, continuità dell’amministrazione uscente guidata dal sindaco Giuseppe Occhi, dall’altro Franco Secchi, classe 1948, attuale consigliere di minoranza con un passato da responsabile del servizio tecnico comunale nonché assessore durante il mandato di Elisabetta Ferro Tradati.
Volpato, classe 1952, sposato con due figlie, è tornato a Bormio da qualche tempo, dopo aver ottenuto la meritata pensione. Laureato in giurisprudenza, si è distinto nella carriera bancaria nel settore della finanza internazionale facendo una parentesi di un anno con un incarico alle Nazioni Unite.
Secchi, oltre al suo attuale capogruppo di minoranza Enrico Pozzi, annovera nella compagine anche Paolo Pianta, attuale capogruppo dell’altra opposizione contro il quale, nel 2011, Pozzi e Secchi si “scontrarono”.
«A Bormio – ha commentato Secchi – non bisogna più parlare di maggioranza e minoranza ma lavorare tutti assieme per il paese. Magari, alle volte, io la posso pensare in modo un po’ più aggressivo ma importanti sono gli obiettivi comuni e il lavorare in sintonia per raggiungerli. Non servono lunghi programmi, si possono anche fotocopiare: non c’è bisogno di inventarsi l’acqua calda; i problemi e le questioni aperti si conoscono tutti».
Chiaro anche Volpato sul perché della sua candidatura: «Sono stato tanto tempo lontano da Bormio - ha ricordato -, prima per motivi di studio e poi per lavoro. Ora che sono tornato ed ho più tempo a disposizione, sono stato avvicinato dalla lista uscente ed in particolar modo dall’attuale sindaco Occhi. Non è che avessi particolari smanie di entrare in politica ma, dopo averci pensato un po’, ho accettato a condizione che i contenuti e la filosofia dell’operare fossero quelli dell’amministrazione uscente, che rappresentassero una continuità del loro operato. Siamo un gruppo che, seppur ciascuno con le proprie caratteristiche e professioni, si è da subito trovato sulle idee di fondo».
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