Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 03 Ottobre 2019
«Ruinon, la strada riapre a dicembre»
Lo ha annunciato il presidente della Provincia in occasione dell’incontro sul teleriscaldamento. Per l’impianto a biomassa l’ad Righini assicura 75 giorni di riserva, poi si ricorrerà ai tronchi sopra la frana.
«Entro la fine della prossima settimana si concluderà il brillamento dei massi, dopodiché partiranno i lavori della Provincia. Auspico una riapertura della strada per Santa Caterina per la metà di dicembre». Questo l’annuncio che il presidente della Provincia di Sondrio, Elio Moretti, dà dopo il vertice che, ieri mattina, si è tenuto in Prefettura per parlare della messa in sicurezza del versante del Ruinon e della strada provinciale sottostante, attualmente chiusa. Quattro ore di incontro - quando si parla di Ruinon il tempo si dilata sempre - con tutti gli enti coinvolti per Moretti, cui sono seguite altre tre ore con tecnici e ingegnere incaricato dei lavori che la Provincia dovrà fare.
«Lunedì abbiamo ricevuto il report dalla Comunità montana dell’Alta Valle sui massi che sono stati fatti brillare e sullo stato di fatto - spiega Moretti -. Restano ancora alcuni massi che la prossima settimana verranno eliminati completamente. Quindi, con tutte le precauzioni del caso visto che stiamo parlando di un versante sempre in movimento, la Provincia inizierà i lavori di messa in sicurezza e sistemazione della strada. Direi che le operazioni partiranno a metà ottobre e richiederanno, da cronoprogramma, fra i trenta e i trentacinque giorni. Preciso già da ora che l’intervento sarà portato avanti in modo prudente nei modi e nei tempi. Considerato che stiamo andando incontro all’inverno e potrebbero esserci dei giorni particolarmente piovosi o con condizioni critiche, i lavori dureranno di più in caso di sospensioni». Quindi Moretti - visto che gli abitanti di Santa Caterina attendono con ansia di capire quando la strada tornerà transitabile e finirà per loro l’isolamento - annuncia che la strada provinciale per la località sarà riaperta alla metà del mese di dicembre, dunque in tempo per la stagione turistica invernale come promesso fin dall’inizio.
Ieri al vertice ha partecipato anche la Teleriscaldamento coogenerazione Valtellina Valchiavenna Valcamonica interessata a capire come risolvere il problema dell’approvvigionamento di cippato alla centrale di Santa Caterina. Era presente l’amministratore delegato della società tiranese, Walter Righini, per rappresentare le esigenze dei suoi utenti che, a Valfurva, sono 75 e dell’azienda stessa.
«Entro la fine di agosto, per fortuna, eravamo riusciti a riempire di biomassa la centrale ed, oggi e come oggi, abbiamo quattromila metri cubi di biomassa di scorta per alimentare la centrale - afferma Righini -. In sostanza ci sono 75-80 giorni di margine. A questo punto si è deciso di recuperare altro legname caduto nei boschi della Valfurva, “sopra” la frana, a causa della tempesta Vaia, che cipperemo per poterlo utilizzare alla centrale in loco. In questo modo contiamo di arrivare ad un’autonomia di 110- 120 giorni. Poi, si presume verso la fine di novembre, credo che si potranno concordare delle finestre programmate di apertura della strada per far transitare i mezzi con il rifornimento».
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