Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 11 Agosto 2019
Ruinon, prove con le fotoelettriche
Ma la strada non cambia gli orari
Valfurva, l’intervento effettuato nella serata di giovedì non consente di ampliare la fascia di apertura.
Permane l’apertura dalle 7 alle 21 della strada provinciale 29 del Gavia tra le frazioni di Sant’Antonio e Santa Caterina Valfurva. Nonostante le prove con le fotoelettriche effettuate giovedì sera con l’obiettivo di valutare la visibilità in notturna del movimento franoso del Ruinon, per ora nessun ampliamento della transitabilità fino alle 24.
Non c’è davvero pace per la terza stazione turistica della Valtellina, che a ridosso del Ferragosto si trova ancora a fare i conti con una frana che continua a destare qualche preoccupazione di troppo.
Venerdì sera è stato effettuato un nuovo tentativo di monitoraggio in notturna per eventuali aggiornamenti positivi sull’orario di apertura, anche se probabilmente la situazione in continua evoluzione sarà nuovamente oggetto di un tavolo di confronto a inizio della prossima settimana. Le condizioni meteorologiche questo fine settimana dovrebbero essere abbastanza favorevole, ma da lunedì sono possibili ulteriori piogge, le stesse che sia lo scorso fine settimana che mercoledì hanno determinato la chiusura totale della strada, anche se per brevi momenti, pure durante la giornata considerata la scarsa visibilità in quota. Nel frattempo giovedì si è svolto un sopralluogo sul fronte del Ruinon da parte di Nicola Casagli, docente di geologia applicata al dipartimento di scienze della terra all’università di Firenze in qualità di centro di competenza per le frane del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.
Una frana, quella della Valfurva, monitorata da anni, “osservata speciale” anche nell’agosto del 1987, a pochi giorni dalla frana della val Pola in Valdisotto, come ricordato ieri dal geologo Maurizio Azzola. Attualmente, a più di trent’anni di distanza da quei tragici eventi, il Ruinon fa ancor più paura stante i rilevanti spostamenti registrati dal 22 giugno scorso, il primo giorno di chiusura della strada. Una situazione definita «estenuante e assurda», che in molti a Valfurva non riescono più a sopportare.
Dagli operatori economici – che hanno lamentato disdette e pesanti risvolti di immagine – ai residenti, ma anche agli amministratori locali, da oltre un mese e mezzo “in trincea” giorno e notte per garantire la sicurezza della popolazione e limitare i disagi.
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