Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 04 Aprile 2018
Rubate 40 eriche, rotonda sguarnita
«Episodi che suscitano tanta tristezza»
I ladri hanno colpito l’aiuola in due momenti successivi sottraendo le piantine. Il sindaco Saligari: «Non ci penso neanche a mettere telecamere, resta l’amarezza per il gesto».
A Mazzo ormai le brutte sorprese di Pasqua sono diventate un’abitudine. A distanza di due anni dall’ultimo episodio, sono finite nel mirino dei ladri le piantine di erica che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Saligari è solita piantare nell’aiuola di proprietà della Provincia nel cuore del paese.
I ladri hanno effettuato due raid, entrambi di notte approfittando della quiete, portandosi via una quarantina di piantine per un valore complessivo di 200 euro. Il primo furto è avvenuto martedì notte. «In quell’occasione hanno rubato una ventina di piantine, quelle nella circonferenza dell’aiuola. Ad accorgersene è stato un consigliere comunale che è transitato da lì il mattino successivo», racconta contrariato il sindaco. Non si sa se siano stati gli stessi ladri a concedersi il bis venerdì notte, o se sia qualcun altro a tornare a colpire nell’aiuola. «Nel secondo raid sono state sradicate una ventina di piantine, danneggiando anche il telo che le ricopriva - aggiunge il sindaco -. Chiaramente non penso si tratti di vandalismi, perché chi ha portato via le piantine l’ha fatto per utilizzarle». La reazione dell’amministrazione e della popolazione di Mazzo è stata di grande sdegno: «In un primo momento, arrabbiati, pensavamo di lasciare l’aiuola come è stata ridotta per mostrare a tutti quello che è stato compiuto - afferma il primo cittadino -, poi abbiamo deciso di sostituire le piantine. Visto che in paese c’è un’altra aiuola con i fiori di lavanda che nessuno ha mai toccato, inizialmente abbiamo pensato di piantare lavanda anche qui, poi abbiamo cambiato idea».
Rispetto dell’ambiente e cura del paese sono gli obiettivi prioritari dell’amministrazione comunale. «Proprio per abbellire l’aiuola, anche se non è di proprietà del Comune, ci pensiamo noi a curarla», spiega il sindaco Saligari, che paga di tasca propria i fiori dell’aiuola come altre piccole spese del Comune. «I miei assessori hanno deciso all’insediamento di rinunciare al gettone di presenza e alle indennità - ricorda -. Io avrei voluto fare la stessa cosa, ma loro mi hanno detto che non era giusto che amministrassi gratis. Allora io, oltre ad essermi ridotto il compenso, ho deciso di usare questi soldi per fare degli acquisti per il Comune come nel caso delle piante di erica». Una generosità tradita nottetempo. «Non voglio neppure pensare di dover montare telecamere di sorveglianza , solamente mi viene tanta tristezza».
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