Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 24 Gennaio 2019
Presunto falso cieco denunciato
Dal suo conto via 90mila euro
L’ipotesi di reato nei confronti di un pensionato del Tiranese: truffa aggravata. Anche i familiari rischiano il favoreggiamento. Determinanti le intercettazioni ambientali. Per la guardia di finanza ha incassato 160mila euro.
Un settantenne dal fisico asciutto e dal passo deciso. Troppo per la sua condizione di non vedente. Questo devono aver pensato i finanzieri che nel mese di dicembre hanno iniziato a seguire il pensionato che risiede nel Tiranese, certi che quell’andatura così disinvolta non fosse dovuta alla dimestichezza con i luoghi in cui si trovava l’uomo. Eh sì, perché il pensionato si muoveva come fosse a suo agio tanto in città quanto in montagna e per giunta senza alcun ausilio. Di più: si faceva accompagnare in auto e una volta sceso si incamminava da solo e a volte senza neppure il bastone.
Le indagini - che a quanto si vocifera sarebbero scaturite dalla denuncia di un congiunto - sono state lunghe e laboriose e hanno comportato appostamenti, ma anche ore e ore di intercettazioni, soprattutto ambientali.
Non è dato sapere se l’uomo sia stato sorpreso a guardare o a commentare programmi in tivù, ma è certo che alcune conversazioni avute con i familiari (che ora rischiano di essere indagati per favoreggiamento) farebbero pensare che la pensione di invalidità percepita dal pensionato non fosse dovuta. Non a caso l’uomo, forse resosi conto di essere finito in un’indagine, avrebbe cercato di prelevare il gruzzoletto in banca - 90mila euro in tutto - nel timore che gli venisse portato via.
E infatti dalle indagini della Gdf è scaturita una richiesta di sequestro per equivalente per la modica - si fa per dire - cifra di 159mila euro. Questa infatti la somma percepita dal presunto falso invalido - tramite assegni mensili - dal 2007 ad oggi. L’uomo però non si è arreso e ha subito presentato istanza, tramite il legale Marcello Caci, al tribunale del Riesame (che si è riservato) per sbloccare i fondi posti sotto sequestro. Decisiva sarà ora la visita medica a cui l’uomo dovrà essere sottoposto alla presenza due periti medici incaricati dalla Procura. Si tratta quindi di un accertamento di parte. Alla prima convocazione il pensionato non si è presentato. Al suo posto è però giunto un certificato medico. Ora ci sarà una seconda visita, programmata dall’accusa per verificare il grado di invalidità. Va detto che del caso non si è ancora occupata la Commissione sanitaria che in passato ha già visitato il pensionato due volte prima di dare il proprio benestare all’Inps (che poi ha erogato l’assegno di invalidità).
E qui veniamo al punto più importante. L’accusa. Per la Procura l’ipotesi di reato è quella di truffa aggravata e quindi si presuppone che il presunto falso cieco abbia compiuto “artifici e raggiri e abbia indotto in errore” terzi. Ma se, invece, si trattasse di una diagnosi errata da parte della commissione sanitaria, allora per la difesa dell’uomo si aprirebbe uno spiraglio importante.
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