Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 16 Marzo 2016
«Piode per le baite? Usiamo le lamiere»
Una petizione contro i vincoli ai lavori
Le disposizioni dell’ufficio tecnico comunale impongono di rifare i tetti in pietra
La differenza di prezzo è notevole e i proprietari raccolgono firme contro queste norme
Sono già un’ottantina a Grosio i firmatari della petizione da presentare al Comune per poter utilizzare la lamiera al posto delle piode - come indicano le disposizioni del locale ufficio tecnico- nella sistemazione dei tetti, ora fatiscenti, delle multiproprietà in montagna. Baite quasi diroccate o vetuste e bisognose di un urgente restauro ma nelle quali i proprietari non hanno intenzione di investire pesantemente perché non intendono né utilizzarle direttamente e neppure ristrutturarle per poi venderle o affittarle.
L’idea della raccolta firme è venuta ad alcuni proprietari che si sono trovati a che fare con le attuali regole ristrettive del Comune che per i tetti in montagna impone la costosa pioda.
La differenza è evidente: fra la lamiera, 20 euro al metro quadrato, e le piode il cui prezzo varia dagli 80 ai 90 euro. Le lamiere, inoltre, hanno il vantaggio di poter essere posate sulla struttura del tetto esistente, se si devono mettere le piode, è necessaria anche un’orditura della struttura lignea con una spesa che si aggira dai 20 mila ai 30 mila euro.
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