Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 15 Gennaio 2018
Piccoli servizi rivolti agli anziani
Ci pensa Sbrighes!
Terza età, il progetto Cariplo si rivolge al Tiranese. Dell’Avanzo, coop Ardesia: «Sara un sostegno familiare per incombenze come ricette, visite mediche e pasti».
Capita spesso che gli anziani, specialmente nei piccoli paesi, abbiano difficoltà ad avere qualcuno che li accompagni a una visita medica o a fare la spesa oppure che prenoti per loro una visita medica o che ritiri le impegnative e vada in farmacia ad acquistare i farmaci.
Piccoli bisogni di prossimità e prestazioni a domicilio che, da febbraio, nell’area del Tiranese saranno soddisfatti grazie all’iniziativa “Spazio aggregante” che fa parte di “Sbrighes!”, il progetto della Fondazione Cariplo e Welfare in azione, promosso dalla cooperativa sociale Ippogrifo, Cm di Tirano, Comuni e cooperative Ardesia, San Michele e Intrecci, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del territorio innescando un processo di riattivazione della comunità, attraverso lo sviluppo di micro-progetti locali.
È quanto sarà concretizzato a Tovo Sant’Agata, nella sede di casa Canali. «Sul territorio ci sono spazi pubblici belli e ristrutturati, che hanno bisogno di essere rivitalizzazione e restituiti alla comunità con una funzione più pregnante - spiega Mariateresa Dell’Avanzo della cooperativa Ardesia -. “Sbrighes!” si declina in tre azioni (lavoro, famiglia e comunità) e con questo micro-progetto cerchiamo di puntare l’attenzione verso gli anziani. Nella zona c’è una rete a domicilio molto valida che, però, negli anni si è strutturata verso le esigenze più delicate. Le risorse sono andate limitandosi, per cui i piccoli aiuti, che erano più fattibili in passato, adesso risultano difficili da sostenere economicamente sia per le famiglie sia per la rete di welfare. Lo scopo della nostra iniziativa è di mettere a disposizione della comunità un luogo pubblico in cui dare una risposta aggregata ai bisogni che rimangono scoperti. C’è una generazione di quarantenni che si trova strangolata da lavoro, famiglia e impegni per cui, tante volte, una cosa banale come prendere l’appuntamento per una visita medica per il famigliare anziano diventa complicato».
L’intenzione è quella di offrire un servizio alla cittadinanza anziana valorizzando, se necessario implementando, mettendo in rete e rendendo più esplicite le risorse già presenti e che, in queste settimane, si stanno mappando, come il trasporto dei disabili da parte dell’Auser, le attività delle associazioni degli anziani o il prezioso aiuto dei singoli volontari che, spesso nell’anonimato, si muovono per misurare i parametri vitali degli anziani, ritirare e consegnare le ricette.
«A casa Canali ci sarà l’integrazione di due offerte: da una parte l’offerta del volontariato organizzato e auto-organizzato, dall’altra piccoli servizi a pagamento - aggiunge -. Stiamo pensando, infatti, anche alla sostenibilità a lungo termine di questo spazio, per cui il ritiro delle ricette o la consegna dei farmaci, per esempio, avrà un modesto costo che, in questa fase, riusciremo a coprire con un budget individuale di cura (che verrà meglio definito con l’assemblea dei sindaci). Si sta pensando anche a forme di distribuzione dei pasti domiciliari e, per valorizzare l’aspetto aggregativo, a pasti condivisi nella sede».
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