Overbooking sul trenino rosso del Bernina: problema verso la soluzione

Si stanno evadendo le prenotazioni arretrate, rimaste bloccate durante il Covid

In via di soluzione – in maniera, parrebbe, del tutto naturale - il problema dell’overbooking sul trenino rosso del Bernina ora che, via via, si stanno evadendo tutte le richieste giacenti.

La scorsa primavera era stato rilevato dalla stessa Ferrovia retica quanto la richiesta di posti, elevatissima durante i fine settimana e i ponti festivi, creasse regolarmente problemi in merito alla capienza dei treni classici: il trenino rosso, per intendersi, fa parte della categoria dei treni regionali e pertanto è di libero accesso, anche senza garanzia di posto a sedere. La conseguenza è che qualche viaggiatore non ha trovato un posto a sedere, pur pagando un biglietto che ha un certo costo, e si è sobbarcato un viaggio di più di due ore restando in piedi. I vertici della Retica hanno così invitato a scegliere di viaggiare durante la settimana quando il flusso è più tranquillo.

Ma ora sembra che si stia tornando verso la normalità. «Il problema dell’overbooking si è creato perché la Ferrovia Retica ha accumulato le prenotazioni registrate nei due anni di Covid – spiega Gigi Negri, direttore del consorzio turistico Media Valtellina, che, a fronte della criticità emersa nei mesi scorsi, si è confrontato con la compagnia elvetica in alcune riunioni -. Alla ripresa del servizio, la società ferroviaria si è trovata a dover evadere numerosissime prenotazioni che hanno creato un intasamento sulla linea. In base ad un recente aggiornamento, mi è stato riferito che la situazione si sta stabilizzando e, lentamente, migliorando. Credo che, nel giro di qualche mese o al massimo un anno, si risolverà».

Sulla questione dice la sua anche il sindaco di Tirano, Stefania Stoppani, che è anche guida turistica ed esperta di questa tratta. «La questione dei posti è legata alla tipologia di treno che si prende – spiega -. La Ferrovia Retica è un servizio pubblico e non un treno per turisti, sebbene del milione di viaggiatori in un anno l’80 per cento sia costituito da turisti. Il treno regionale è, quindi, ad utilizzo libero. Parte ogni ora circa, per cui il primo che sale si siede. Consideriamo che parliamo di un treno che porta 400 passeggeri».

Se il rischio di non trovare posto non si corre dal lunedì al venerdì, il sabato e domenica ci può essere. «Se, però, si prende il treno espresso, che noi chiamiamo panoramico, che ha solo posti assegnati perché prevede un supplemento per questo (sulle 32 euro), allora il posto è garantito». Dunque è una questione di scelte, e di portafogli anche, verrebbe da precisare. «Insomma voglio dire che questo tema dell’overbooking mi sembra un finto problema – conclude il sindaco -. Anche se sali sul treno della 16,20 da Milano a Tirano, che è un treno regionale, non hai la certezza di avere un posto e, dunque, tutti corrono per arrivare per primi...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA