Prende il via questa mattina
il processo-lampo
al giovane grosottino
La sentenza è per il 28
La pubblica accusa ha fatto predisporre un monitor nell’aula 12, un po’ come fece il pm in Corte d’Assise al processo per il duplice omicidio di Brusio, ma quello di oggi non sarà un processo indiziario davanti ai giudici popolari, bensì un giudizio abbreviato con un imputato reo confesso: Emanuele Casula, classe ’96, residente a Grosotto ma in carcere a Monza dopo essere stato arrestato per l’omicidio della cameriera di 24 anni, Veronica Balsamo, e per il tentato omicidio di Gianmario Lucchini, 34 anni di Grosotto, ridotto in stato vegetativo da una colpo di cacciavite infertogli alla tempia (da mesi è ospite della casa di riposo di Grosotto).
Sarà un processo lampo che prenderà il via oggi in camera di consiglio (il pubblico non è ammesso davanti al giudice Fabio Giorgi), dove per tutta la giornata i due pubblici ministeri Elvira Antonelli e Giacomo Puricelli si alterneranno nel sostenere l’accusa di omicidio, tentato omicidio e di altri “reati satellite” che vanno dal furto (di medicinali, di una bicicletta, di una Fiat Panda, dell’auto della fidanzata), all’occultamento di cadavere.
Già fissate anche le udienze del 21 gennaio (difesa e parti civili) e del 28, giorno in cui dovrebbe - ma stando alla “macchina da guerra” che la Procura intende portare in aula il condizionale è d’obbligo - essere pronunciata la sentenza.
Il processo non dovrebbe riservare sorprese: il grosso del lavoro non avverrà da oggi in poi in aula, ma è già stato fatto con l’incidente probatorio in cui gran parte ha avuto la perizia psichiatrica che ha riconosciuto all’imputato la parziale incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti .
La difesa di Casula - sostenuta dall’avvocato Francesco Romualdi - non mira all’assoluzione, ma a una pena che tenga conto del rito alternativo (che di per sé vale lo sconto di un terzo) e dell’attenuante della perizia.
Citate per l’udienza anche le parti civili: i genitori e il fratello della ragazza(difesi dall’avvocato Enza Mainini), e il sacrestano di Grosotto (rappresentati dal fratello e dallo studio legale di Antonio Sala Della Cuna di Grosotto).
Non si sono costituiti in giudizio la farmacista Adele Santaniello (a cui furono sottratti i medicinali la mattina di quel 23 agosto del 2014, il negoziante Fausto Sala Peup (a cui Casula rubò l’auto per poi lasciarla poche ore dopo nei pressi del laghetto di Grosotto) e l’amico Michele Lupo, al quale Emanuele prese la bicicletta, poi ritrovata poco distante dal bar dove l’aveva inforcata.
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