Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 19 Novembre 2017
«Non hanno fatto giustizia per Veronica
Ma la violenza sulle donne deve finire»
Sonia Della Valle si dice indifferente riguardo al futuro dell’assassino della figlia. Presiede però un’associazione, in ricordo delle vittime, e promuove diverse iniziative.
Totale indifferenza per quello che sarà il futuro di Emanuele Casula, l’assassino di sua figlia Veronica, e tutte le energie concentrate invece in una campagna anti violenza sulle donne affinché tragedie simili non accadano più. Sono i sentimenti di Sonia Della Valle, la mamma di Veronica Balsamo, la ventitreenne di Grosio uccisa dal giovane grosottino Emanuele Casula (all’epoca 18 anni) il 23 agosto del 2014 nei boschi di Roncale, sopra Grosotto.
Giovedì il ragazzo è comparso davanti al gup del tribunale di Sondrio Barbara Licitra: il giudice ha deciso che Casula dovrà sottoporsi ad una nuova perizia che stabilisca se è socialmente pericoloso e se quindi dovrà subire un misura di sicurezza quando uscirà dal carcere di Bollate, dove sta scontando la condanna a vent’anni di reclusione.
La Procura aveva chiesto che il giovane, scontata le pena carceraria, fosse ricoverato in una casa di cura o in un colonia agraria per tre anni. Lo scorso giugno la condanna a vent’anni gli ha evitato l’ergastolo, da allora per il ragazzo del ‘96, che quella sera tentò di uccidere anche un testimone scomodo come Gianmario Lucchini, riducendolo per sempre in uno stato vegetativo, è iniziato il conto alla rovescia pensando alla nuova vita, alla libertà. «Un persona cambiata, pentita» secondo il suo difensore, Francesco Romualdi.
Parole che lasciano Sonia Della Valle indifferente: «Per me la vicenda giudiziaria è chiusa, io e mio marito abbiamo anche rinunciato all’avvocato perché abbiamo capito che non c’è giustizia per nostra figlia e quindi non continuiamo a pagare gli avvocati, sapendo che non sarà mai fatta giustizia per Veronica».
Prosegue però l’impegno per evitare la violenza sulle donne. Il prossimo 25 novembre ci sarà la giornata internazionale per l’abolizione della violenza contro le donne intitolata “Neanche con un dito”. Si può fare tanto a livello informativo, soprattutto fra i giovani, ed è quello che l’associazione “Veronica Balsamo, in ricordo delle vittime della violenza” creata da un anno e presieduta dalla mamma, sta facendo. « Nell’istituto superiore Pinchetti di Tirano, che Veronica aveva frequentato diplomandosi geometra, gli studenti di quarta e quinta sono coinvolti in un progetto contro la violenza sulle donne nel quale in forma multimediale o cartacea, in gruppo o da soli potranno preparare degli elaborati che dapprima saranno selezionati dagli insegnanti e poi una commissione valuterà e premierà: tre viaggi in città di cultura sono i bei premi messi in palio. Al Pinchetti ho ritrovato anche il professore Dario Caelli, che era l’insegnante di religione di Veronica: è molto contento dell’iniziativa è mi ha detto che gli studenti stanno realizzando degli ottimi elaborati», svela Sonia.
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