Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 05 Gennaio 2016
Non basta un po’ di neve. Federfuni a Renzi: «Ecco che cosa ci serve»
Stato di calamità: l’associazione presenta la lista degli interventi per salvare gli impianti di risalita. «Oltre alle misure economiche, cambiare le vacanze».
Non sarà una leggera nevicata a risollevare le sorti del settore. Per questo Federfuni Italia dopo aver richiesto lo stato di calamità naturale ha deliberato di inviare al presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai presidenti delle Regioni interessate un primo elenco di interventi che dovrebbero essere assunti sia dal Governo che dagli enti locali, «al fine di cercare di mitigare i danni inferti al già debole sistema economico del turismo bianco dalla mancanza di precipitazioni nevose».
A condurre la battaglia, per la Lombardia, è Arnaldo Soncelli, vicepresidente Federfuni Lombardia, già presidente Anef Lombardia fino alla spaccatura dello scorso anno sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro, unitamente a Valeriano Giacomelli, ad della Società Impianti Bormio, che siede nel direttivo nazionale e che, in provincia di Sondrio, è l’unico impiantista aderente a questa associazione.
Nel documento l’associazione spiega «che è stato volontariamente colto il momento della prima ondata di nevicate al fine di mettere ancora più in evidenza che non potranno essere queste deboli e tardive precipitazioni nevose a far recuperare al comparto economico della montagna italiana quanto perso fino ad oggi».
È proprio per garantire la possibilità di predisporre immediatamente opportune misure che possano incidere rapidamente sul sistema socio economico che l’associazione ha presentato una serie di proposte di provvedimenti atti a intervenire sulle diverse attività aziendali, in particolare in merito alla gestione del personale e al sostegno del reddito dei dipendenti anche non assunti. Azioni che possono dare respiro alle aziende della filiera.
«Tali misure possono essere cosi riepilogate - si legge nel documento -: sospensione dei pagamenti degli oneri fiscali e previdenziali, delle tasse comunali e dei canoni demaniali con successiva rateizzazione; rimodulazione dei mutui e dei contratti di leasing in corso di ammortamento per tutte le aziende colpite dallo stato di calamità naturale; attivazione degli ammortizzatori sociali per i dipendenti di tutte le aziende colpite dalla calamità naturale; rifinanziamento della legge 140/99 -166/02 per le aziende del settore funiviario finalizzato alla copertura di parte delle spese relative a miglioramenti tecnologici, revisioni speciali, revisioni generali e/o sostituzione delle funi. Con l’auspicio che parte di tali fondi possano anche essere assegnati a supporto del reddito». C’è poi un capitolo relativo a specifiche iniziative «volte ad una redistribuzione dei giorni di vacanza scolastici per l’anno in corso e per il futuro».
Per quanto riguarda gli anni scolastici futuri dovrà essere attentamente valutata la possibilità di inserire nel periodo di apertura delle scuole «maggiori periodi in cui gli istituti rimangano chiusi in inverno, come già avviene in diversi Stati europei, volti a favorire la fruizione delle vacanze sulla neve ed in montagna in generale». Infine si chiede l’assegnazione alle Regioni a statuto ordinario del contributo di 500mila euro previsto dalla L.363/03 e finalizzato alla promozione della montagna e degli sport invernali».
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