Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 03 Agosto 2017
Niente vasche termali a Valdidentro, scontro sul progetto Forni
Il sindaco Trabucchi ha spiegato perché non ritiene fondante l’accesso all’acqua termale dei Bagni. Secondo il capogruppo di opposizione sarebbe una visione miope che ridimensiona la riqualificazione dell’area.
È il progetto di riqualificazione dell’area dei Forni a Premadio il primo motivo di scontro tra le compagini di Valdidentro. A un mese e mezzo dalle elezioni è stato il capogruppo di minoranza Ezio Trabucchi a chiedere lumi al sindaco Massimiliano Trabucchi sulle idee relative a quell’area. L’argomento è stato oggetto di un’interrogazione dibattuta durante l’ultimo consiglio comunale.
In sintesi la precedente amministrazione, guidata dall’attuale capogruppo di minoranza, aveva chiesto alla società Bagni di Bormio di avere un quantitativo di acqua termale, segnatamente due litri al secondo, per la realizzazione di qualche piccola vasca nell’area dei “Forni” a Premadio. Nella bozza di accordo - però mai sottoscritto tra le parti - la società Bagni recepiva la richiesta del Comune a fronte di un canone annuo di somministrazione quantificato in 15mila euro. La presenza di acqua termale, per la precedente amministrazione, rappresentava un tassello fondamentale del progetto della riqualificazione dell’area dei “Forni” per un investimento di oltre 2,5 milioni di euro. Proprio prima della scadenza del mandato era stato approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica, con la previsione di alcune piccole vasche di acqua termale.
Quest’ultima, però, non è una priorità per l’attuale maggioranza, che ha in serbo altre idee per lo sviluppo dell’area.
Partendo dal presupposto che, ad oggi, non risulta sottoscritta alcuna bozza di accordo tra il Comune di Valdidentro e la società Bagni, «in riferimento alle scelte progettuali - si legge nella risposta all’interrogazione fornita dal sindaco Massimiliano Trabucchi in consiglio comunale - abbiamo incontrato il tecnico incaricato e abbiamo condiviso con lui alcune modifiche da apportare allo studio di fattibilità in modo da allinearlo a quanto previsto nel nostro programma elettorale: in particolare, è nostra intenzione procedere alla realizzazione di un parco ludico-didattico escludendo la realizzazione di “piccole vasche di acqua termale” che riteniamo siano di difficile gestione futura. Se e quando dovesse essere disponibile per il Comune di Valdidentro l’utilizzo di acqua termale, è nostra intenzione utilizzarla per la formazione di percorsi ludico-didattici specifici, da valutare in base alla reale quantità e alle possibili modalità di utilizzo concordate tra le parti».
Per Ezio Trabucchi si tratta di «un errore incredibile e una straordinaria occasione persa - ha commentato la minoranza - . Si trattava di uno dei più importanti interventi e investimenti strategici per la Valdidentro, che non si poneva (e non sarebbe riuscito neppure a porsi) in concorrenza né con la società Bagni né con la società Terme di Bormio. Se fosse reale e fondato un “pericolo di concorrenza”, la società Bagni non avrebbe presentato al Comune di Valdidentro la bozza di accordo. La verità è che questo progetto, con la presenza di acqua termale in una delle più belle aree verdi e ricche di storia della Valdidentro, sarebbe stato complementare all’offerta termale già presente se si considera, tra l’altro, che vi è il divieto di accesso ai Bagni Vecchi e Nuovi sino a quattordici anni».
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