Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 10 Aprile 2016
Niente meleti al Ranée
Ma è subito polemica
Il Comitato ha deciso di bandire tutti i frutteti. Lascia uno dei fondatori: «Troppi vincoli nell’area»
Solo coltivazioni della tradizione, ovvero prati e seminativi, nella piana di Bianzone. Al bando – non solo la cava di ghiaia e sabbia – ma anche meleti e vigneti. Lo sancisce il contratto che, venerdì sera, è stato proposto dal Comitato per la tutela e la valorizzazione del Ranée alla firma dei proprietari dei terreni, dei coltivatori, dei cittadini e interessati al futuro della zona in un’assemblea che è servita per fare il punto della situazione (la mezza vittoria contro il pericolo cava) e, per disegnare lo sviluppo del Ranée.
Una proposta che non tutti condividono e che ha provocato l’uscita dal Comitato di Diego Castelanelli, storico socio della cooperativa ortofrutticola di Villa e Bianzone e poi di Melavì. «Io non ho intenzione di firmare questo contratto - ha detto -. Ci sono già tanti vincoli a livello nazionale. Credo che ognuno debba essere libero di coltivare quello che vuole».
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