Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 10 Luglio 2016
Niente di fatto annunciato. A Livigno la maggioranza resta sola
I consiglieri di “Progetto Livigno” non entrano in consiglio. All’ultima riunione i quattro in sostituzione dei dimissionari hanno disertato.
I banchi abbandonati dai componenti del gruppo di minoranza di “Progetto Livigno” sono rimasti vuoti anche mercoledì sera nel consiglio comunale nel quale c’era la surroga ai consiglieri dimissionari. Nessuno dei quattro consiglieri che avrebbero dovuto sostituire i colleghi si è presentato.
Si è così conclusa in fase embrionale la vita amministrativa del nuovo quartetto, che secondo quanto previsto dalla legge avrebbe dovuto costituire il nuovo gruppo di minoranza. Emanuela Compagnoni, Cristina Giacometti, Enrico Bormolini e Bruno Mazzucchi non si sono presentati in consiglio comunale.
Per dire addio non hanno seguito lo stesso copione che, invece, avevano scelto Barbara Silvestri, Matteo Galli, Lorenzo Zini e Prisca Confortola, i quattro che erano stati i più eletti nelle amministrative del 5 giugno. Loro avevano preso posto sui banchi dell’opposizione, ma poi si erano dimessi ritenendo inutile la loro presenza in consiglio dopo che le elezioni comunali li avevano visti sconfitti con oltre mille preferenze di scarto rispetto alla lista vincente. Una batosta inattesa in queste proporzioni: cinque anni fa il gap era stato solamente di 24 voti.
Un crollo del consenso che è stato letto da Progetto Livigno come la solenne bocciatura del lavoro svolto dall’opposizione nel quinquennio. Nel prossimo consiglio comunale per legge saranno chiamati a far parte dell’opposizione i restanti componenti del gruppo che sono Maria Rita Silvestri, Daniel Castellani, Daniele Giacomelli e Rocco Picciau. Anche loro per scelta unanime dei componenti di Progetto Livigno rinunceranno l’incarico, confermando il copione già visto per due volte. La minoranza lascerà all’amministrazione Bormolini onori ed oneri della conduzione del Comune. Una direzione amministrativa corroborata dal sostegno dei livignesi.
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