Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 08 Gennaio 2018
Mutuo acceso nel 2006, lavori da iniziare
Dal 11 anni la Comunità montana di Tirano paga le rate per il progetto di plurirriguo Sernio-Cologna. Adesso l’ente annuncia l’approvazione del piano definitivo e la realizzazione dell’opera entro il 2019.
Il progetto definitivo è stato approvato, quello esecutivo sarà predisposto a breve per arrivare a realizzare l’opera entro il 2019. Questo il cronoprogramma relativo alla realizzazione del settimo lotto dell’impianto plurirriguo Mazzo-Tirano, nella parte che riguarda il conoide Sernio- Cologna.
Lo ha annunciato nel corso dell’assemblea della Comunità montana di Tirano il vicepresidente e assessore al Bilancio, Severino Bongiolatti, in occasione della variazione di bilancio. Si tratta di un progetto per cui nel dicembre 2006 era stato acceso un mutuo, senza però mai realizzare l’opera. Per cui da undici anni si stanno pagando le rate del mutuo - pari a 675mila euro - ma niente è stato realizzato finora.
«Ci siamo impegnati per sbloccare questa situazione - dichiara Bongiolatti -. Quest’anno è stato confermato il pieno ristorno del fondo frontalieri che, in sede di bilancio preventivo, era stato prudenzialmente ridotto a fronte del rischio di una revisione degli accordi bilaterali. Sono stati incassati 801.548 euro a fronte dei 600mila euro preventivati. La quota aggiuntiva (oltre a 80mila euro da economie) è stata destinata alla realizzazione del settimo lotto dell’impianto plurirriguo Sernio-Cologna. È stato aumentato anche lo stanziamento per la realizzazione dell’impianto che serve la parte alta del conoide (950mila euro), integrando lo stanziamento originario con la maggiore entrata del ristorno frontalieri e con altre economie di spesa. Il nuovo impianto sarà realizzato ad ala gocciolante che è la tecnica agronomica che garantisce la maggiore efficienza nella distribuzione idrica in campo, con valori che si aggirano intorno al 90 per cento».
Il nuovo sistema consente anche la fertirrigazione (pratica che permette di massimizzare l’efficacia e l’efficienza della concimazione) e presenta numerosi vantaggi derivanti dall’irrigazione localizzata. L’aumento del costo del progetto è dovuto alla realizzazione di una vasca di riserva che funziona come vasca di riserva dell’intero impianto irriguo Mazzo-Tirano.
L’assessore ha segnalato che è stata avviata anche la riprogettazione dell’impianto irriguo Mazzo-Tirano, «realizzato con metodiche che oggi risultano superate, che presenta molti problemi di gestione e frequenti casi di malfunzionamento - prosegue Bongiolatti -. La riprogettazione di tutto l’impianto è stata avviata per metterci in condizione di partecipare ai futuri bandi del Piano di sviluppo rurale nazionale». Bongiolatti - a fronte della crisi del mondo della frutticoltura e delle recenti polemiche all’interno di Melavì - afferma: «Questi interventi sono il contributo della Cm per sostenere il mondo della frutticoltura».
Un’altra informazione importante riguarda i contributi per i Comuni. Il Bim ha incassato 6 milioni di euro di sovraccanoni arretrati dal 2013 per l’impianto di Monastero dovuti da Enel produzione ed ha destinato una quota di questa entrata straordinaria, pari a 900mila euro, alla Comunità montana di Tirano. Tale importo è stato incassato, iscritto a specifico capitolo di spesa e trasferito al bilancio 2018 finanziato con il Fondo Pluriennale Vincolato. Ciò significa che i dodici Comuni del mandamento potranno contare nel 2018 su un’entrata certa straordinaria determinata con i criteri del Regolamento 12 che regola i trasferimenti ai Comuni.
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