Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 12 Gennaio 2018
Mulini e torrenti uniti da un sentiero
Il progetto da 1,5 milioni di euro, capofila Politecnico e Repower, coinvolge Tirano, Teglio e Sondrio. Obiettivo realizzare con fondi Interreg un percorso di valorizzazione dell’acqua e del territorio in cui scorre.
Un percorso tra gioco divulgativo e innovazione tecnologica per valorizzare l’acqua come preziosa risorsa rinnovabile di energia in Valtellina e Valposchiavo. È questo l’obiettivo del progetto interreg “Energy Trail: viaggio intorno all’acqua” che coinvolge i Comuni di Tirano e Teglio (oltre a Castello dell’Acqua e Sondrio) in qualità di partner mentre enti capofila sono per la parte italiana la fondazione Politecnico di Milano e per la parte svizzera Repower.
Il progetto da circa 1,5 milioni di euro punta a valorizzare il patrimonio naturale e culturale, aumentare l’attrattività dei territori e attuare iniziative di informazione, formazione e promozione di centri tematici sulle risorse idriche.
«Il progetto si colloca in ambito turistico, ma mira al contempo a recuperare risorse idriche sottoutilizzate, coerentemente con la valorizzazione del patrimonio ambientale e dei paesaggi culturali del sistema territoriale - spiega l’assessore al Turismo del Comune di Tirano, Sonia Bombardieri -. Nello specifico, la parte tiranese prevede la valorizzazione della vecchia strada di collegamento lungo il Poschiavino fra Poschiavo e Tirano, ricca di fontane e situata un pregevole ambiente agrario, tra frutteti e antiche preesistenze, tra cui l’area archeologica dei crotti di Piattamala. Le attività consistono nell’individuazione e censimento di fontane ed edifici legati allo sfruttamento dell’energia idraulica, la riqualificazione di due fontane storiche lungo il tracciato e l’installazione di pannelli esplicativi e segnaletica». Con En.tra (Energy Trail) si vorrebbe, infatti, creare un percorso che illustri in modo coinvolgente come si produce energia da fonti rinnovabili toccando i luoghi che attraversano le due Valli.
Nel caso di Teglio l’attenzione è puntata sul mulino San Rocco di proprietà comunale, ma gestito dall’associazione per la coltura del grano saraceno di Teglio e dei cereali alpini tradizionali. «Il senso di questo progetto che ritengo molto interessante - spiega Giancarla Maestroni del sodalizio tellino - è quello di riqualificare le aree intorno ai mulini e alle pile per creare una sentieristica di collegamento che dalla Valposchiavo raggiunga la Valtellina in un concetto di museo all’aperto. Con museo non si intende qualcosa del passato, ma un bene da vivere in modo moderno. Ci piace l’idea che il mulino possa essere utilizzato in maniera più costante durante l’anno e non soltanto durante le iniziative occasionali come la festa del pane nero che si è tenuta lo scorso autunno e ha coinvolto provincia di Sondrio e Valposchiavo».
Entrando nel dettaglio, En.Tra - il progetto è stato presentato per il finanziamento - punta a rivisitare ai fini della fruibilità e della sicurezza il tracciato della valle dei mulini collegato al mulino Menaglio (o San Rocco). In programma l’installazione di una turbina mini-idro sia al mulino di Teglio sia al mulino Capararo in località Fracaiolo a Sondrio e sul monte Rolla. A Castello Dell’Acqua si prevede, invece, la ristrutturazione del mulino della segale per creare insieme alla pila delle castagne e al mulino del grano saraceno (già sistemati) un’area con tre opifici funzionanti e utilizzabili anche a scopo dimostrativo. Il percorso sarà organizzato per tappe e sarà dotato di una cartografia che si appoggerà, peraltro, a quelle già presenti per l’Ecosentiero di Repower, la Via del terrazzamenti, il Sentiero Valtellina, la Gran Via delle Orobie Valtellinesi e altri sentieri locali.
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