Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 16 Marzo 2021
Morelli, crescono i ricoverati
E si abbassa l’età media
Dati allarmanti. Nel fine settimana cinque morti. Su 38 pazienti arrivati anche dei ventenni: metà dei ricoverati in terapia intensiva sono degli anni ’60
Non solo aumentano i ricoverati, al Centro Covid Morelli di Sondalo, ma si abbassa anche l’età. Basti dire che fra le 38 persone ricoverate da venerdì scorso, tre sono nate negli anni Settanta, tre negli anni Ottanta, e uno negli anni Novanta. E quel che fa più specie, è che fra i dodici pazienti in gravi condizioni in Terapia intensiva, ben sei sono nati negli anni Sessanta e tre negli anni Cinquanta.
«Numeri - sottolineano da Asst Valtellina e Alto Lario - che inquadrano con chiarezza una situazione allarmante, tanto da dover convincere tutti ad essere prudenti e ad adottare le misure di sicurezza».
Non è ancora tempo, in poche parole, per allentare la presa e cedere alle insidie del virus che, ricordiamolo, muta in continuazione, assumendo la forma di una ridda di varianti particolarmente insidiose per diffusività. Nel senso che favoriscono il propagarsi fulmineo del contagio e, quindi, una più incalzante ospedalizzazione anche di persone che, fino ad ora, sono apparse meno esposte a questa insidia.
«L’età media dei pazienti ricoverati si è abbassata - evidenzia Chiara Rebucci, responsabile dei reparti Covid del Morelli di Sondalo -, verosimilmente per il fatto che, nelle Rsa, possiamo contare sull’effetto protettivo del vaccino, tant’è che non si sono più prodotti focolai. Siamo di fronte ad un continuo aumento dei casi in provincia e, la raccomandazione, a tutti, appartenenti a qualsiasi età, e di non sottovalutare la contagiosità del coronavirus, capace di manifestarsi con sintomi gravi non solo negli anziani o in chi è affetto da altre patologie, ma anche nelle persone più giovani e in buona salute. Nessuno può ritenersi al sicuro».
Punti su cui, Chiara Rebucci si sofferma, ormai, da più di un anno a questa parte, e che, tuttavia, occorre ribadire, considerato che la guardia non può abbassarsi. Non di fronte al costante aumento dei ricoveri, saliti, ieri, a 117 contro i 101 di venerdì scorso. Sedici in pochissimi giorni, frutto della differenza fra i nuovi ingressi, 38 in tre giorni, e delle dimissioni, 17 nello stesso lasso di tempo. Tutte persone provenienti dalla nostra provincia che, nel giro di due settimane, dal 1° marzo ad oggi, hanno riempito i letti Covid del Morelli tanto da indurre all’apertura di un quarto reparto la scorsa settimana, e di un quinto entro domani. Quest’ultimo destinato ad accogliere i pazienti paucisintomatici, cioè con sintomi lievi, ormai in via di guarigione, e collocato nel padiglione 4, in pratica il primo che si incontra entrando nel complesso ospedaliero, in quelli che erano gli spazi della Neurochirurgia.
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