Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 09 Ottobre 2016
Migranti, attenzione ai posti di confine
Tirano: l’azione congiunta fra Comuni, Prefettura e forze dell’ordine ha finora evitato casi come Como. Il sindaco Spada: «A Tirano situazione tranquilla. Bisogna imparare a governare il processo di accoglienza».
Un’azione congiunta fra Comune e Prefettura, Questura e forze dell’ordine affinché a Tirano - città di confine con la Svizzera - non si verifichino fenomeni come quelli registrati a Ventimiglia o a Como a causa della concentrazioni di profughi che aspirano a varcare i confini.
In un momento delicato nella politica migratoria nazionale e locale e a fronte di episodi di protesta, accaduti nei giorni scorsi a Tirano da diverse forze politiche, il sindaco Franco Spada entra nel merito della discussione, cercando di fare chiarezza e rasserenare gli animi.
«È da mesi che segnaliamo alla Prefettura preoccupazioni in ordine al connubio profughi e Tirano come città di confine - afferma il primo cittadino - e sono poste in essere da parte delle forze dell’ordine sistematiche azioni di controllo che fan sì che il nostro territorio non abbia subito fenomeni tipici delle zone di confine. Di questo bisogna dare il giusto merito al lavoro sistematico effettuato da Prefettura, Questura, Forze dell’Ordine presenti sul territorio, al lavoro di coordinamento tra le varie amministrazioni, che garantiscono che problemi di ordine sociale non si trasformino in problemi di ordine pubblico. Sottolineo, come più volte comunicato, che allo stato attuale il coordinamento e la gestione dell’emergenza profughi è in capo alla Prefettura. Gli affidamenti alle strutture private sono effettuati in ragione di bandi di gara emessi dalla Prefettura stessa in base alle necessità di accoglienza dei migranti segnalate a livello governativo. Come tale i Comuni non risultano parte attiva di tali scelte ma si ritrovano ad essere informati, nel momento di assegnazione dei profughi al rispettivo territorio».
E aggiunge: «Il Comune di Tirano non è contrario a priori all’ospitalità nel proprio territorio di migranti ed è impegnato da più di un anno a costituire preventivamente un sistema di rete tra associazioni e mondo cooperativo per creare un sistema di accoglienza che limiti le tensioni sociali e produca politiche di integrazione - prosegue -. Credo che nessuno vorrebbe avere un’emergenza umanitaria come quella dei migranti, ma tali situazioni esistono, sono complesse e reali, e ritengo che vadano comunque governate e non negate soprattutto se si parla di numeri gestibili e nella consapevolezza che si parla di assistenza a uomini, donne e bambini che spesso scappano da situazioni di guerra».
Questo processo ha comportato la presentazione da parte dell’amministrazione comunale di un progetto Sprar per l’accoglienza dei migranti - dieci persone già in possesso dello status di rifugiato politico sono ospiti, da qualche settimana, di ex Pretura e in via Rasica -, senza costi per la comunità locale.
«Tale impegno - conclude Spada - è in linea con quanto da mesi sta proponendo l’Anci (Associazione dei Comuni), con la quale si è in stretto contatto, circa la distribuzione territoriale omogenea dei migranti (2,5/3 per mille della popolazione del Comune) e porterà alla tutela in termini di presenza profughi per i Comuni che hanno deciso di gestire direttamente il tema dell’accoglienza».
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