Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 26 Settembre 2017
Mezzo secolo di storia nella mostra zootecnica: «Tanti giovani allevatori»
Organizzata fin dal 1967 la manifestazione ha proposto anche in questa edizione il legame con il paese.
Nozze d’oro fra Livigno e la mostra zootecnica dedicata ai bovini della razza bruna. Quella appena conclusa è stata l’edizione numero 50 di una manifestazione che dal 1967 non ha conosciuto soste. Nel Piccolo Tibet l’estate finisce con la mostra organizzata dalla latteria di Livigno il 21 settembre. «Sempre in quella data, perché storicamente era il limite temporale prima di lasciare liberi gli animali lungo i prati del paese - ricorda il sindaco Damiano Bormolini -. Un tempo anche le scuole restavano chiuse e c’era un giorno di vacanza a testimonianza di quanto fosse sentito il legame con la manifestazione».
Alcune scolaresche hanno partecipato anche in questa occasione. Tanti i bambini che indossavano il vestito da pastorello. «Il dato più positivo è che il numero degli animali allevati a Livigno fra bovini e ovini, 1300 uba (unità bovina adulta), è rimasto pressoché immutato rispetto a 50 anni fa - rivela il sindaco -. Rispetto ad allora abbiamo più stalle grandi con una cinquantina di capi ospitati».
Storicamente le stalle di Livigno rispecchiavano le abitudini del tempo: erano piccole, potevano contenere al massimo una decina di mucche, erano vicine all’abitazione. La prima stalla grande in grado di ospitare una cinquantina di bovini fu realizzata negli anni ottanta da Marco Galli, che per tanti anni ha dominato anche nella mostra bovina con i capi più belli.
Ora fra le grandi stalle livignasche ci sono anche quelle della famiglia Cusini “Caleo”, vittima qualche anno fa di un incendio che la distrusse e in seguito è stata ricostruita, nonché quella dell’Alpe di Livigno di Giorgio Silvestri. Anche a Trepalle le stalle hanno seguito il segno dei tempi e ci sono ricoveri attrezzati per una trentina di capi. Poiché il 50° era un anniversario, il sindaco compie un viaggio a ritroso nella storia dell’evento organizzata dalla latteria di Livigno attualmente presieduta da Marco Silvestri: «Nei primi anni la mostra era ospitata nella zona dove attualmente c’è il Mus, il museo di Livigno. In quel periodo era soprattutto mostra-mercato e giungevano mercanti dall’intera provincia e dalla Svizzera. Altra sede storica della mostra erano i prati dietro l’albergo Steinbock. Dopo essersi trasferita nella zona della latteria, si è tornati vicino alla scuola sci fondo».
Un’area centrale per una festa che catalizza l’attenzione dell’intera popolazione e negli ultimi anni con la nascita dell’Alpen Fest ha avuto ulteriore rilievo. «Grazie alla mostra abbiamo avuto un miglioramento genetico del razza, i risultati si vedono. Sono contento che ci siano tanti giovani allevatori, chi per hobby, chi per lavoro».
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