«Mettete in sicurezza il Poschiavino:
non vogliamo un altro 1987»

«Continuiamo a dire che non vogliamo un altro ’87 con la situazione che si può ben vedere nella fotografia di quella terribile estate. E quando si verificano calamità come quella dei giorni scorsi in Romagna, abbiamo paura».

Parla Renato Cardettini del “Comitato messa in sicurezza del fiume Poschiavino”, formato da un centinaio di famiglie del quartiere sud di Madonna di Tirano che, da anni ormai, segnalano il pericolo di intasamento dell’alveo sotto il ponte del torrente sulla statale 38 e chiedono un nuovo ponte, un passaggio pedonale a norma sul ponte e la pulizia ricorrente dell’alveo del torrente. Istanze che acquistano vigore ogni volta che qualcosa di analogo succede; di recente il comitato era tornato a farsi sentire dopo la frana che dal Sasso del Gallo in Valposchiavo che si era riversata a Campocologno, appena superata la frontiera fra Italia e Svizzera.

Ed, ora, l’ennesima alluvione in Emilia Romagna riaccende i riflettori sul Poschiavino. «Basti vedere la rastrelliera posta prima del ponte sul Poschiavino a Tirano abbandonata e senza manutenzione, ostruita da piante, erbacce, materiale e che crea un preoccupante invaso prima della strozzatura del ponte – puntualizza Cardettini -. E poi basti vedere i parapetti inadeguati e il ponte con pila in alveo che pongono a rischio l’abitato. Ricordiamo ancora il transito sul ponte a rischio per pedoni. Abbiamo sollecitato la nuova amministrazione comunale di Tirano e Villa di Tirano, con i rispettivi sindaci Stefania Stoppani e Franco Marantelli, e la neo presidente della Comunità montana di Tirano, Giordana Caelli, nel presentare entro ottobre un piano di interventi per la messa in sicurezza del torrente Poschiavino e del ponte. Il tempo è abbondantemente scaduto. Ripeto: non vogliamo un altro 87’. Tutte le autorità competenti sono a conoscenza del pericolo, quindi sono persone informate e dovranno quanto prima attivarsi se non vogliamo una nuova catastrofe annunciata». Ma il sindaco di Tirano, Stefania Stoppani, non si fa trovare impreparata e, proprio ieri mattina, ha dato avvio alle operazioni di manutenzione delle griglie del fiume prima del ponte. «Abbiamo annunciato al Comitato che lo avremmo fatto e ci siamo subito attivati per la manutenzione straordinaria di questa rastrelliera che nasce proprio per raccogliere le ramaglie che confluiscono sotto il ponte – risponde -. L’ultimo lavoro era stato fatto nella primavera del 2023. Avviso, peraltro, che il 26 ottobre avremo l’operazione “Fiumi sicuri” con la protezione civile che si concentrerà sulla pulizia dell’alveo dell’Adda nel tratto tiranese». Per quanto riguarda il ponte, Stoppani precisa che gli interventi futuri dovranno necessariamente attendere la conclusione dei lavori della tangenziale quando la statale 38 sopra il ponte, al confine fra Tirano e Villa, diverrà strada provinciale.

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