Medici in alta valle: la staffetta col Niguarda non basta, ma aiuta

Impattava per quasi 10 milioni l’anno, 9,5, per l’esattezza, il ricorso alle cooperative di medici in Asst Valtellina e Alto Lario per tamponare le carenze di personale e, ora, si sta facendo l’impossibile per trovare soluzioni alternative. Una di queste è la partnership con l’Asst Niguarda che ha fornito un pool di cardiologi per il Morelli di cui, venerdì, in un incontro con gli operatori dell’ospedale sondalino, il direttore generale Monica Fumagalli ha tracciato un primo bilancio.

«Il ritorno è molto positivo - ha detto - in quanto il servizio è funzionale ed efficiente e i medici sono contenti per la sinergia che si è creata. Hanno evidenziato come nel nostro ospedale hanno trovato professionalità e umanità.».

Un centinaio gli operatori del Morelli presenti alla convention che inaugura una modalità di comunicazione aziendale interna, nuova, da replicare in tutti i presidi di Asst Valtellina e Alto Lario. Nell’occasione è stata riferita la volontà realizzare un nuovo polo radiologico a Sondalo, un centro regionale per la tisiologia e la tubercolosi al primo padiglione, e Anna Maria Maestroni, direttore sanitario, ha sottolineato l’importanza dell’Unità spinale «per la quale, ha detto, regione lombardia ci ha riconosciuto cinque posti letto di neuroriabilitazione per i cerebrolesi gravi».

Restano forti carenze di personale in tutta Asst in Ortopedia, Radiologia, Ginecologia, pediatria e anestesia, ma ogni tentativo per colmarle è in atto, assicurano dall’azienda. Intanto, a Sondalo, rombano i motori della mobilitazione popolare pro Morelli con l’assemblea pubblica di sabato prossimo, al palazzetto dello sport.

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