Mazzo dà l’addio al vicesindaco Sandro Foppoli

Mazzo intera, ma pure gli amministratori dei comuni limitrofi, anche Monno, ha omaggiato Sandro Foppoli, il vicesindaco del paese, mancato a 70 anni per una malattia che inesorabilmente ha bloccato la sua grande gioia nella vita.

Come era accaduto la sera precedente in occasione della recita del rosario la chiesa di Santo Stefano non ha potuto contenere tutti i presenti. Dalla piccola chiesa di San Carlo il feretro, portato a spalla dai suoi amici coristi delle Cime di Redasco di Grosio, ha raggiunto la parrocchiale. Corteo guidato dal gonfalone comunale listato a lutto. Molto affettuoso e simbolico il gesto del sindaco di Mazzo, Franco Saligari che prima dell’inizio dell’omelia del vicario episcopale, Monsignor Andrea Salandi, si è tolto la fascia da sindaco che indossava e ha cinto la bara del suo vice, dell’amico, del cugino. Monsignor Salandi, neo responsabile della comunità pastorale dei Sei Campanili dal alcune settimane, ha evidenziato le qualità di Sandro: « Una vita donata agli altri, ha sempre cercato di collaborare, ha messo a disposizione il suo tempo per tutti: dai familiari agli amici, ai concittadini. Un’esistenza davvero esemplare».

Parole condivise da tutti coloro che hanno voluto salutare per l’ultima volta Sandro. Il sindaco di Monno Romano Caldinelli col quale il Comune di Mazzo è unito dal Mortirolo e quello di Lovero, Annamaria Saligari erano in ascia tricolore. Presenti anche il primo cittadino di Tovo Giambattista Pruneri e gli ex sindaci di Mazzo, Enrico Pozzi e Clotildo Parigi, gli alpini ed suoi amici de Le Cime di Redasco, coro nel quale Sandro era componete da trent’anni. I coristi non sono hanno voluto portare la bara ma al cimitero gli hanno pure dedicato l’Ave Maria. Commuovente anche il saluto di tutti gli attuali amministratori di Mazzo e dei colleghi col sindaco Franco Saligari che ha accarezzato la bara per l’ultima volta con una tenerissima carezza piena di affetto e commozione.

Il primo cittadino a stento era riuscito a trattenere la commozione nel ricordo fatto in chiesa.« Sensibile, umano, generoso, pacato, empatico , rispettoso, dotato di spiccata capacità di ascolto, senso della condivisione e dell’ospitalità, profondo senso civico e morale ed istituzionale» sono gli aggettivi e le qualità d Sandro che il primo cittadino ha elencato. Anche l’ex assessore provinciale ed ex sindaco di Vervio, Guido Visini ha ricordato il cugino: « Ti sei sempre impegnato molto per tutti». Quel ragazzo che da giovanissimo aveva fatto il cameriere ha poi “servito “ in vari ambiti la comunità. I suoi pizzoccheri hanno allietato le feste sul Mortirolo, all’oratorio, gli open day del Pinchetti, l’istituto superiore nel quale aveva lavorato una vita come ausiliario gli ha dedicato un manifesto funebre pieno di affetto e riconoscenza. «Amava Mazzo e ha fatto tanto il suo paese come far rinascere la contrada Piazzola che era praticamente diroccata, che grazie a lui e all’impresario Stefano Strambini “Lampo” è rinata»- hanno ricordato gli amici di maggioranza.

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