Mazzo, addio al vicesindaco Foppoli. Si è spento a 70 anni per un male incurabile

Mazzo ha perso il sorriso di Alessandro Foppoli ma per tutti Sandro “Barbér”. Si è spento a 70 anni il vicesindaco del paese, portato via in pochi mesi da una malattia incurabile. Era l’altruismo in persona, sempre sorridente e disponibile ad aiutare tutti. Se lo ricordano ancora bene anche i tanti alunni de liceo scientifico di Tirano che potevano smaltire l’ansia fra una versione di latino e un problema di matematica, trovando il conforto del viso pacioso e comprensivo di Sandro fuori dall’aula. Sapeva sdrammatizzare le proccuazioni ed un sorriso l’ha regalato veramente a tutti. Amava la vita e l’ha certamente vissuta appieno dedicandosi alla famiglia, - ha avuto la gioia di festeggiare i 50 anni matrimonio- all’amministrazione del suo paese, ma anche agli hobby:quello più faticoso di allevamento e agricoltura e quello più rilassante del canto nel coro. Ma soprattutto non c’era festa nella quale Sandro non metteva a disposizione la sua abilità e passione ai fornelli.

«Era un vero simbolo di convivialità – ricorda affranto il sindaco di Mazzo, Franco Saligari-. Una persona per bene e buona, ha veramente cucinato pizzoccheri per tutti perché quando avevamo qualche ospite gli piaceva fornire un’ospitalità genuina, sincera. Era davvero ben voluto in paese e sicuramente ci mancherà come amministratore data la sua sensibilità verso i cittadini ed anche come amico, di me era pure cugino».

A dimostrazione dell’armonia nell’amministrazione comunale, una sorta di grande famiglia, i colleghi l’hanno ricordato con un manifesto, abbinando semplicemente i loro nomi di battesimo al messaggio di cordoglio. «amico generoso, pieno di iniziative, sempre intento a cercare d risolvere i problemi anche più piccoli dl suo paese. Lo ringraziamo per aver potuto vivere con lui questi cinque anni di vita amministrativa. Gli promettiamo di portare avanti le sue idee e ci stringiamo alla famiglia in questo momento di dolore».

Una delle ultime uscite pubbliche col sorriso prima che la malattia gli togliesse inesorabilmente la salute è stata in occasione della classica pizzocherata primaverile del Bar Mortirolo, una festa in centro paese per tutti. Pentoloni giganti per sfamare tutti come gigantesca era la sua felicità nel vedere contenti gli altri. Per l’amministrazione comunale era un vero e proprio jolly, sempre pronto per qualsiasi evenienza. Una simpatia contagiosa. Nei mesi scorsi si era preso a cuore il problema della presenza medico condotto in quel di Mazzo vista la difficoltà nell’avere un professionista in loco. La stalla era la sua passione, tramandata al nipote Alex. Della bontà dei suoi formaggi e dei suoi salumi era giustamente orgoglioso. Offriva lui di persona anche in occasioni ufficiali, fiero di poter fare degustare i sui prodotti. Non era la sua prima esperienza in municipio quella in corso, ma era stato consigliere anche ai tempi dell’amministrazione guidata dal due volte sindaco Enrico Pozzi una trentina di anni fa. Per tanti anni è stato pure una colonna del coro grosino Cime di Redasco e quando il coro nelle scorse settima si è esibito a Mazzo e lui non c’era, si è capito che c’era veramente da preoccuparsi per la sua salute perché non sarebbe mancato per nessuna ragione mondo. Mercoledì sera alle 19.45 la recita del rosario nella chiesa di Santo Stefano. Giovedì i funerali alle 10.

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