Livigno, “sdoganato” il nuovo vicario, don Alessio

Festa in paese per l’arrivo del sacerdote nel giorno della festa patronale di Santa Maria Nascente

Nel giorno della festa patronale di Santa Maria Nascente, Livigno ha “sdoganato” il nuovo vicario, don Alessio Gandola. Pratiche doganali eseguite sotto gli occhi dei coetanei del 1988 che l’hanno atteso al passo del Foscagno. Come tradizione livignasca vuole infatti i sacerdoti hanno questo scherzoso rito di benvenuto alla dogana.

Era già conosciuto il volto di don Alessio perché era stato ospite a luglio a Trepalle nella festa patronale di Sant’Anna. Ha raggiunto il paese guidando uno delle 500 del corteo dei coetanei. Gli hanno regalato anche una camicia grigia col collarino del 1988. Un battesimo bagnato visto che non ha mai smesso di piovere. Oltre al parroco di Livigno don Gianluca Dei Cas, don Alessio ha trovato ad accoglierlo il suo vecchio parroco di Cernobbio don Natalino Pedrana, livignasco doc.

«Quella di Livigno e di Trepalle è una comunità molto impegnativa, ma sono molto contento di essere qui - ha detto don Alessio -. Mi occuperò soprattutto dei giovani che numerosi partecipano alla vita oratoriale». La festa è poi è proseguita a Plaza Placheda. Per introdurlo nella nuova realtà i ragazzi dell’oratorio l’hanno immediatamente sottoposto ad un test col dialetto di Livigno, opera poi completata dall’amministrazione comunale di Livigno che ha donato al sacerdote il vocabolario dialettale. «Ti affidiamo i nostri giovani» è stato il messaggio del sindaco, Remo Galli. Molto soddisfatto anche il parroco, don Gianluca Dei Cas che si trova nuovamente un valido collaboratore dopo i saluti a don Stefano Ferrari, vicario recedente che dopo sei anni a Livigno è diventato parroco vicino a Como.

Da alcuni anni la festa patronale è diventata anche l’occasione nella quale l’amministrazione comunale assegna le benemerenze ai livignaschi che si sono distinti nel sociale. L’ambito riconoscimento che viene assegnato scegliendo fra candidature segnalate dalla popolazione è andato ad Achille Cusini e Domenico Pedrana.

Cusini, classe 1933, si diletta da tempo nello scrivere poesie in dialetto livignasco, diventandone un paladino, ed anche per l’occasione ha dato vita ad un nuovo componimento ad hoc. Domenico Pedrana, oltre ad organizzare gare ciclistiche in loco, si è invece distinto con gli Alpini, la Protezione Civile, il Soccorso Alpino, l’organizzazione della festa della vita, la cura del verde e e de sentieri. La benemerenza alla memoria è andata al compianto parroco di Trepalle don Adriano Ponti che ricoprì il ruolo dal 1971 alla morte avvenuta in un incidente stradale nel 2007. Lui in quarant’anni ha realizzato il nuovo asilo, ha restaurato la casa parrocchiale realizzandovi anche un salone per i giovani. E’ stato un vero punto di riferimento per tutte le famiglie di Trepalle. Il premio è stato ritirato da una nipote che ha ringraziato per l’affetto che dura a tanti anni dalla scomparsa.

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