Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 01 Aprile 2018
Livigno re della burla. Il suo pesce d’aprile è proprio da... Olimpiadi
Il Piccolo Tibet sfida Milano e Torino: «Vogliamo ospitare noi i Giochi invernali del 2026». Il comunicato stampa però è uno scherzo (riuscito)
Livigno, oltre a tante altre qualità, sembra proprio che possa essere candidata anche come capitale indiscussa delle bufale.
Perché non c’è dubbio che sia un pesce d’aprile con i controfiocchi – e che non ha mancato di suscitare reazioni e polemiche – il comunicato stampa diffuso ieri nel quale, a caratteri cubitali, si evidenziava il lancio della candidatura di Livigno in sfida con Torino e Milano per le Olimpiadi del 2026. Apriti cielo, come direbbero i comuni mortali, dal momento che l’annuncio choc è arrivato a poche ore dalle dichiarazioni di unità d’intenti del vicesindaco di Livigno Remo Galli, anche ed in primis in qualità di assessore della Comunità Montana che ieri, sulle pagine del nostro giornale, aveva evidenziato che «come Alta Valle – questa la sua dichiarazione - siamo pronti a giocarci le nostre carte. Dobbiamo farcela anche per riqualificare i nostri impianti di sci collegando le nostre località, da Livigno a Valfurva, ma anche per migliorare le nostre strade e treni». Ma ieri, a mezzogiorno, la doccia fredda con una serie di dichiarazioni a “firma” del presidente di Apt Luca Moretti– che, guarda caso, ieri non è stato possibile contattare al telefono – che una decina di giorni fa era al cospetto del presidente del Coni Giovanni Malagòproprio assieme al sindaco di Livigno Damiano Bormolini e al suo vice Remo Galli. Una spaccatura, quindi? No, ma a quanto pare un pesce d’aprile che ieri ha tenuto banco sui social ed ha fatto sobbalzare più di una persona sulla sedia.
«Tante incertezze – questo il tenore del comunicato diffuso ieri - intorno alla doppia candidatura dei due capoluoghi di Torino e Milano: ecco una soluzione che spariglia le carte e offre un pacchetto già preconfezionato che potrebbe convincere il Cio». Dal canto suo il presidente di Apt commentava ritenendo «Livigno lo sfondo perfetto per ospitare una manifestazione sportiva prestigiosa come i Giochi Olimpici Invernali. Abbiamo indirizzato direttamente al Cio un progetto concreto, chiedendo di considerare la candidatura di Livigno per ospitare le Olimpiadi invernali 2026». Ma, guarda caso, nessuno si è sbilanciato sulla proposta, giunta quasi alla scadenza del pronunciamento del Cio atteso per il 3 aprile, esattamente dopo il classico pesce d’aprile che Livigno, negli anni, ha formulato in più sedi ed in più occasioni.
Dopo la scoperta – poi smentita - dell’acqua termale nella frazione di Trepalle, ieri la sfida a Milano e Torino che «può sembrare provocatoria – si legge ancora nel comunicato - ma è invece supportata da molti elementi concreti. Uno studio di fattibilità condotto in casa con l’ausilio di un pool di consulenti ha permesso di individuare alcune opportunità già pronte per l’uso: la piana centrale per le gare di fondo, la Giorgio Rocca per le gare di sci alpino, il versante crap per il salto con gli sci, la zona Forcola per il biathlon e la val Federia per lo slittino». Livigno corre da sola, quindi, ma oggi è il 1° aprile.
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