Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 04 Agosto 2018
Livigno non si ferma, strada provvisoria
per evitare le frane
Otto mezzi all’opera anche nel weekend per liberare la carreggiata e le automobili intrappolate. «Sette, otto giorni per riaprire, danni per 500mila euro».
Dopo le frane che mercoledì sera hanno bloccato la strada del Gallo e costretto all’evacuazione in gommone sul lago di Livigno di 18 persone, si lavora senza sosta per tornare alla normalità. Anche ieri il sindaco di Livigno Damiano Bormolini e il suo vice Remo Galli erano sul corpo delle frane che hanno ostruito la strada del Gallo e questa via di comunicazione per la Svizzera.
È l’immagine di quanto l’amministrazione comunale di Livigno non lasci nulla di intentato per risolvere il problema quanto prima, una vera disdetta in questo periodo di alta stagione turistica. «Il primo obiettivo è quello di riuscire a creare una strada provvisoria per bypassare le cinque frane che hanno scaricato trentamila metri cubi di materiale, divorando in alcuni punti la carreggiata - afferma il vice sindaco Galli -. La pulizia della strada prosegue, oggi siamo arrivati al ristorante Fopel e abbiamo liberato le auto dei clienti e del personale che erano rimaste intrappolate mercoledì sera. Ci sono otto mezzi all’opera e lavoreremo anche nel fine settimana».
Il vice sindaco di Livigno prova a fare un’ipotesi sulle tempistiche di un ritorno alla normalità: «I danni si aggirano sui cinquecentomila euro, stiamo lavorando col massimo impegno e l’obiettivo è di riaprire fra sette, otto giorni. Sulla tempistica dell’intervento molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche, speriamo nel bel tempo». Ferragosto è una data troppo vicina per non creare allarmi nel settore turistico. Avere un’importante via di accesso bloccata in questo periodo dell’anno non è certamente quanto di meglio potersi augurare.
Lo sa bene il presidente di Atc (Associazione turismo e commercio) Roberto Galli: «Siamo in costante contatto con l’amministrazione comunale e ci auguriamo che si riesca a giungere alla riapertura nei giorni prestabiliti - il suo auspicio -. Finora non ci sono state disdette, ma inevitabilmente la notizia della strada chiusa crea disagi perché ci sono clienti che si informano e vengono lo stesso facendo una variazione sul percorso, altri che invece si impauriscono e cambiano meta».
«Ormai siamo abituati a convivere con i problemi della strada del Gallo - la sottolineatura che arriva sempre dal presidente di Atc -. In inverno dobbiamo fare i conti con il prezzo del pedaggio e con i sensi unici di marcia nel fine settimana, in estate c’è il problema delle frane». «A livello turistico in estate dal Gallo non arrivano i gruppi portati dai tour operator come in inverno - la conclusione -, ma è più un turismo che possiamo definire “mordi e fuggi”». I turisti che sarebbero transitati dal passo del Gallo in questi giorni invece vengono dirottati sullo Stelvio e sul Tonale, allungando la loro marcia di avvicinamento al Piccolo Tibet.
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