Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 02 Dicembre 2016
Livigno nel mirino: «Vergognoso dire no agli skipass gratis»
«In questo modo è difficile difendere la zona franca. Tutti sono stufi dei disagi provocati dal Piccolo Tibet»
La scelta di Skipass Livigno di non aderire al progetto provinciale di far sciare gratis i bambini e ragazzini valtellinesi e valchiavennaschi dai 3 ai 16 anni, adottata invece dai restanti comprensori sciistici provinciali, ha fatto arrabbiare il presidente della Comunità montana Alta Valle di Bormio, Lele Cola che dopo aver espresso a caldo il proprio dissenso, il giorno dopo ritorna sull’argomento e rincara la dose.
«I problemi all’interno dell’associazione Skipass Livigno non possono coinvolgere l’intera Provincia. Ieri molti amministratori provinciali mi hanno telefonato e mi hanno chiesto se la Provincia termini a Valdidentro. Io ho sempre difeso la zona franca di Livigno, ma questa volta con la presa di posizione dello Skipass, è dura. Gli amministratori degli altri Comuni, che si lamentano per il traffico di auto che è causato da chi va a Livigno, hanno ribadito di essere stufi di avere solo disagi provocati da Livigno, che invece quando gli fa comodo si isola dal resto della Provincia. Livigno non può prendere con due mani in Provincia quando c’è da prendere e poi tirarsi fuori quando gli fa comodo. L’atteggiamento di Skipass sicuramente mette in difficoltà anche gli stessi amministratori di Livigno».
«Sono solo scuse»
È un fiume in piena Cola: «Non mi si venga a dire che la mancata partecipazione di Skipass Livigno è per questione tecniche, non ci si nascondino dietro a queste scuse, perché anche le altre stazioni sciistiche erano nella medesime condizioni di Livigno, ma si sono date da fare per essere pronte. Spesso Livigno arriva prima di tutti in classifica, questa volta è arrivata ultima. La posizione di Livigno sulla vicenda è indifendibile e non giustificabile».
Una scelta incomprensibile quella di Skipass Livigno per Cola soprattutto perché le restanti parti di Livigno era d’accordo: «Il progetto piace sia al sindaco Damiano Bormolini sia al suo vice e vice presidente della Comunità Montana Remo Galli ed anche Apt Livigno era d’accordo, ma invece Skipass di fronte ad un piccolo problema ha scelto di isolarsi, di chiudere le porte, è questa sarebbe la scelta di imprenditori lungimiranti?».
Le gelosie degli altri Comuni
Il no di Skipass non fa che far riemergere mai sopite gelosie del resto della Provincia di Sondrio nei confronti dei privilegi dei quali godono i livignaschi grazie alla zona franca: «Oggi faccio veramente fatica a difenderla - ribadisce Cola-. Con tutto il resto della Provincia che fa una riflessione diversa. Era l’occasione per Livigno per far scoprire le piste a tutti i giovani della Provincia. Gli altri comprensori daranno invece la possibilità ai ragazzi di Livigno di sciare gratis».
Sempre esemplare, trainante, all’avanguardia su tutto Livigno, secondo Cola ma anche per gli amministratori che si sono sfogati con lui, ha toppato. Un passo da gambero che a livello di immagine almeno in Provincia qualche danno pare averlo creato.
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