Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 18 Luglio 2024
Livigno, inchiesta Dia su un appalto per le Olimpiadi di Milano-Cortina
Due imprenditori avrebbero tentato anche di aggiudicarsi una gara per l’affidamento di lavori per realizzare il parcheggio interrato Mottolino località Bondì
I due imprenditori, Francesco Scirocco e Giovanni Bontempo, vicini al clan mafioso dei “Barcellonesi», arrestati nell’inchiesta della Dia e del Gico della Gdf, coordinata dal pm della Dda di Milano Silvia Bonardi, avrebbero tentato anche di aggiudicarsi una gara «bandita da Infrastrutture Milano Cortina 2026» per «l’affidamento di lavori» per realizzare il «parcheggio interrato Mottolino località Bondì» a Livigno e opere connesse per un valore di oltre 28 milioni di euro. Al centro dell’inchiesta c’è la società Infrastrutture M&B e gli arresti sono per intestazione fittizia aggravata dall’aver agevolato la mafia
Scirocco e Bontempo, stando alle indagini che hanno portato in carcere i due, con ordinanza firmata dal gip di Milano Fabrizio Filice, attraverso Infrastrutture M&P, avrebbero gestito, come si legge negli atti, la «fase esecutiva di numerosi appalti pubblici, aggiudicati alla stessa società», che aveva in pancia, da quanto si è saputo, lavori per almeno 250 milioni di euro, anche in Ati (associazione temporanea di imprese) con altre aziende.
Tra le gare nel mirino degli imprenditori legati a Cosa Nostra ci sarebbe, appunto, anche quella per la realizzazione del parcheggio, un’opera per le Olimpiadi invernali, «con opzione per l’affidamento dei lavori di realizzazione della copertura del fiume Spol e del locale interrato “sala pompe bacino”». Riguardo a questa procedura di gara, come si legge, Scirocco «decideva la partecipazione di Infrastrutture M&P, anche in associazione a possibili consorzi» e si sarebbe occupato di «far predisporre, in tutto o in parte, l’offerta tecnica da presentare e concordava con Bontempo i ribassi da applicare».
La gara, a quanto risulta, però, non sarebbe stata assegnata alla loro società. Anche se, come emerge dalle indagini, i due sarebbero riusciti a presentare la loro domanda per partecipare in sole 24 ore. Scirocco è stato già condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa per fatti di più di una decina di anni fa, sempre legati ad appalti pubblici, pure a Messina, ed era stato in carcere fino al 2019. Per l’accusa sarebbe un imprenditore «a disposizione» dei clan.
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