Il volatile era rimasto
intrappolato
nel sottotetto
della chiesa di S. Antonio
Quei fili e quelle cordicelle del sottotetto della chiesa di Sant’Antonio in pieno centro a Livigno, a pochi passi dalla piazza del Comune, erano diventate per lui una trappola, ed un povero corso era rimasto impigliato a testa in già, ad un’altezza di una dozzina di metri e, disperato, gracchiava, implorando aiuto. E così i passanti che lunedì pomeriggio verso le 14 transitavano in quel punto hanno notato la scena. Una sola possibilità per liberare il volatile a quell’altezza: far intervenire i locali vigili del fuoco volontari. Guidata dal capo distaccamento Achille Gurini è giunta sul posto una squadra, che ha provveduto a liberare il corvo, raggiungendolo grazie ad una scala di 12 metri. « Un intervento non facile- spiega Gurini- perché il corvo era rimasto impigliato con le zampe e con le ali, ma quando l’abbiamo preso prima di poterlo liberare ci beccava, per fortuna che i guanti che usiamo sono spessi e e quindi non ci ha fatto male. Una volta liberato il corvo, abbiamo proceduto alla bonifica dell’intera zona del sottotetto perché anche in passato in quei fili sotto il tetto di Sant’Antonio erano rimasti imprigionati dei passeri». Quello spazio sotto il tetto sul quale appollaiarsi e ripararsi dal gelo che agli uccelli sembrava un luogo sicuro non sarà più una trappola. n
P. Ghi.
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